C’è la donna sposata con figli che chiede all’amante di farlo sul suo terrazzo di casa, “con la gente che andava e veniva” e quella che chiede di essere fotografata col cellulare a gambe aperte, “perché lui abbia sempre qualcosa di lei con sé”. E poi la donna che propone a uno stimato professionista di restare sotto la sua scrivania di legno per farlo godere senza preavviso oppure la ragazza che vuole provare un’esperienza a tre. Il sesso con le donne visto da loro, i diretti interessati, e cioè gli uomini, è un racconto che stupisce, anzitutto, per un livello di audacia femminile che non ti aspetteresti.
È una delle evidenze che emerge dalle pagine del nuovo libro della giornalista e blogger del fattoquotidiano.it Luisella Costamagna, “Cosa pensano di noi. Gli uomini raccontano il sesso e le donne” (ed. Mondadori, 17 euro), guidato da un’intuizione che le tante interviste a uomini di diversa età e professione in parte confermano, anche se in maniera inaspettata e demolendo numerosi luoghi comuni: ancora oggi e forse ancor di più la donna, scrive l’autrice, “spaventa, turba i sonni, spiazza, disorienta” gli uomini e il suo corpo resta “terra, radice, promessa, delizia” ma anche fonte di “minaccia e disgusto”. Mentre dall’altra parte il maschio, come racconta uno dei suoi intervistati, “drizza le penne, fa la ruota, gonfia la criniera, ma poi se ne sta buonino ad aspettare il via libera”.
Italia 2014: dai racconti degli uomini sulla propria vita sessuale emerge un quadro di esperienze impossibile da ricondurre a un solo schema. Ma alcune tendenze, che il libro descrive senza giudicare, sono sicuramente visibili. Anzitutto il fatto che il sesso è praticato con estrema facilità, insomma un codice di cui non solo si maneggiano agilmente pratiche e posizioni, ma nel quale è sempre più previsto, oltre l’uso di quel preservativo così avverso al maschio italiano (“Ammetto che il ‘cappottino’ non piace, ma è necessario”, racconta Fabio, 38 anni, ingegnere) soprattutto uno scambio di piacere che si fa sempre più simmetrico. “Sesso orale come se piovesse, sesso anale come se diluviasse: tutto ciò che lei ama nel sesso cerco di farlo mio”, racconta Andrea, sposato, un lavoro importante nell’editoria. “Mi piace tutto ciò che piace a lei”, aggiunge Francesco, 57 anni, imprenditore.
Anche l’orgasmo femminile, lungi dall’essere trascurato, oggi per gli uomini è un pensiero fisso, quasi una priorità, tanto da diventare, come spiega Gianluca, 43 anni, che lavora nel mondo del fitness, “praticamente una missione”, visto che la mia “eccitazione è sempre subordinata a quella della mia compagna”. “Farla venire prima è una priorità”, aggiunge Simone, libero professionista single con una figlia. Un godimento condiviso, più democratico di un tempo. Che, però, non è privo di ombre: “Le rivendicazioni femminili hanno trasformato il corpo delle donne da solo oggetto di desiderio maschile a soggetto che desidera“, spiega Matteo De Simone, psicoanalista dell’Associazione italiana di psicoanalisi (Aipsi). “Un fatto positivo, ma che produce ansia da prestazione, collegata spesso a fantasie fobiche sui genitali femminili, e talvolta anche a impotenza: non sempre gli uomini riescono a reggere una qualità maggiore, emotiva e affettiva”. Le compagne digitali
La fatica da performance è legata anche ad altri comportamenti sempre più diffusi. Ad esempio la masturbazione, inaspettatamente centrale – “Tutti i giorni, più di una volta, usando un mix di immaginazione e pornografia“, spiega Alessandro, 38 anni, artigiano – ma anche il ricorso a fantasie sessuali. “Durante il rapporto”, racconta Fabio, “uso immagini legate sia ad ex che alla mia compagna, che guida la storia mentre io sono un gregario delle sue perversioni erotiche“. E poi, ormai quasi un appuntamento fisso per tantissimi uomini, il passaggio per il porno digitale: “Ho una fidanzata fissa su YouPorn, se potessi le manderei anche dei soldi, tanto le sono grato”, racconta Andrea. “Sì, su YouPorn tutti i giorni in cui so che non potrà stare con la mia compagna, perché in sua assenza ho bisogno di fantasie il più reali possibili”, aggiunge Alessandro.
L’altro aspetto del sesso maschile di questi anni è l’utilizzo, paradossalmente soprattutto tra i giovani, di Viagra o Cialis. “Oggi questi farmaci si spacciano nelle discoteche, il che significa che la compulsione sessuale è diffusa e insieme che l’angoscia degli uomini è altissima”, continua De Simone. “Il fatto è che da un lato la perversione è normalizzata – basti pensare a come Berlusconi abbia normalizzato le fantasie maschili, chi non sarebbe andato a letto con Ruby? – dall’altro il corpo femminile dominante nell’immaginario è desessualizzato e insieme quasi virilizzato, come uno spaventoso pene in erezione. Insomma si fa sempre più sesso, ma quasi per esorcizzare le paure ed evitare i conflitti che per vero desiderio dell’altro. Non è un caso che siano in aumento esponenziale i matrimoni bianchi“.
Il paradosso, insomma, è questo: da un lato la parità a letto è aumentata, e con essa, persino, anche la parità di tradimento femminile, “anche se le donne dicono di tradire per amore, lo fanno in maniera più intelligente, anche se egoistica”, commenta Fabio. Gli uomini, seppur con fatica, cominciano ad accettare la simmetria, rinunciano a fantasie di possesso (“Sono abbastanza geloso, ma un tempo lo ero molto di più”, racconta Giovanni, libero professionista in ambito para-sanitario). Nel frattempo, il sesso maschile è sempre meno idraulico – “Si può fare sesso senza sentimento, ma i risultati sono assolutamente deludenti”, spiega Andrea – e se è vero che molti uomini vanno con ventenni ormai capaci di praticare l’intero kamasutra senza batter ciglio, per la maggioranza l’ideale femminile resta il modello, come nota Costamagna, della ragazza-della-porta-accanto: una donna attraente, giovane ma non giovanissima, di una bellezza che non sia però “paralizzante”. Una sorta di compromesso tra sentimento e modello tv che si traduce, simbolicamente, nella preferenza verso una vagina curata, ma non depilata con relativo “effetto Barbie”.
Dall’altro però, gli effetti di una società erotizzata e di una libertà sessuale sempre più a portata di mano per tutti, fanno sì che il sesso, sotto la veste democratica, diventi una pratica sempre più narcisistica: “Si rivendica la libertà di scopare, di masturbarsi (qualcosa che trent’anni fa si faceva di nascosto), di mettere in atto ogni fantasia sessuale, spiega lo psicoanalista Sergio Benvenuto, autore di numerosi libri su sessualità e perversioni e di un provocatorio saggio sulla gelosia. “Ma se un tempo il corpo della donna era inaccessibile, come una madonna lontana, oggi è un oggetto troppo vicino. Per dirla con un’immagine, la propria donna diventa se stessi con la vagina, e infatti il disturbo perverso narcisistico è in aumento”. L’uomo si mette al servizio del godimento della donna come se fosse una regina insaziabile ma “questa regina è sempre più una proiezione di sé. Anzi, per dirla con una battuta, l’uomo passa dalla regina per tornare re. Il rischio è però che non veda più la donna che gli sta di fronte ma solo se stesso”.
da Il Fatto Quotidiano del 28 aprile 2014