L'uomo avrebbe inventato tutto, compresa la frase "Servo dei servi dei servi" che inizialmente aveva fatto pensare a una matrice anarchica o vicina alla galassia No Tav, di cui si occupa il magistrato
L’autista del pm Antonio Rinaudo, “vittima” di un aggressione da parte di ignoti venerdì 11 aprile è indagato per simulazione di reato. Secondo i pm l’uomo avrebbe inventato tutto, perfino la frase “Servo dei servi dei servi” che gli sarebbe stata riferita dai presunti aggressori, una frase che aveva fatto pensare subito a una motivazione politica, ai No Tav e agli anarchici.
Questa mattina Giuseppe Cangiano è stato convocato, in veste di indagato, dal procuratore capo vicario di Torino Sandro Ausiello per un interrogatorio. Il pm gli ha spiegato il quadro di indizi emersi in queste settimane di accertamenti e l’uomo, accompagnato dal suo avvocato di fiducia, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Dopodiché dalla procura è partito l’avviso di conclusione delle indagini per simulazione di reato.
Da subito gli investigatori hanno avuto dei dubbi sulla vicenda, anche lo stesso pm Rinaudo che quella sera era andato al pronto soccorso per sincerarsi delle condizioni di salute del suo autista. Il pm Ausiello, che ha avocato a sé l’indagine, ha invece sempre affermato di voler indagare a 360 gradi. Nel corso dell’inchiesta sono stati sentiti dei testimoni che hanno affermato di non aver visto e sentito niente. Né c’erano immagini che potessero documentare l’aggressione che sarebbe avvenuta in un luogo privo di telecamere di videosorveglianza. I sospetti sono stati poi consolidati dalla consulenza del medico legale Roberto Testi, secondo il quale non c’è una congruenza tra la descrizione dell’aggressione e il tipo di ecchimosi, troppo superficiali e leggere per essere state provocate da tre persone.