Cinema

Festival di Cannes 2014, tendenza regia: da Gosling a Lee Jones gli attori dirigono

Mathieu Amalric è in concorso a Un certain regard con l’ottimo giallo da Simenon. Salma Hayek presenta il film d'animazione Il profeta di cui è ideatrice, produttrice e voce narrante. Asia Argento, che dopo vari cortometraggi e qualche film, torna dietro la macchina da presa con un film, Incompresa

di RQuotidiano

L’esordio da regista più atteso è quello di Ryan Gosling. Il celebrato divo di Drive sbarca sulla Croisette con Lost River. La pellicola è in gara a Un certain regard e anche per la Camera d’or come opera prima. Ma il sogno di far partire il ciak è di tante altre star di Hollywood e non solo. E al festival di Cannes le declinazione ci sono tutte: attore che indossa i panni del regista, attore che si dirige, interprete che sta dietro la macchina da presa, ma anche che ha scritto e prodotto il film. E se riusciranno a seguire le orme, per esempio, di Clint Eastwood – da attore di western e polizieschi a talento registico – la rassegna in terra di Francia potrà dircelo. 

Oltre Gosling c’è Mathieu Amalric in concorso a Un certain regard con l’ottimo giallo da Simenon, La chambre blue, storia di amanti che diventano diabolici. Amalric ha vinto vari Cesar, è noto per aver interpretato uno dei cattivi della saga 007 ed è stato protagonista dell’ultimo film di Roman Polanski Venere in pelliccia. Come regista è alla quinta pellicola in cui si è diretto diretto se stesso e ha diretto la moglie Stephanie Cleau.

Salma Hayek presenta il film d’animazione Il profeta di cui è ideatrice, produttrice e voce narrante. C’è la poliedrica Asia Argento, che dopo vari cortometraggi e qualche film, a distanza di 10 anni dall’ultimo torna dietro la macchina da presa con un film, Incompresa, che è in gara nella sezione Un certain regard. 

È in corsa addirittura per la palma d’oro un attore celebre, Tommy Lee Jones che il 18 maggio, porta al festival il western The homesman: per l’attore di X Men, del Fuggitivo, di Non è un paese per vecchi, Lincoln e tanti altri film di una lunga carriera, dopo due esperienze per la tv e un unico precedente, Le tre sepolture, è arrivato il momento anche della regia, supportato da Luc Besson (è il protagonista dell’inedito Malavita) e capace di coinvolgere un cast che oltre al premio Oscar Hilary Swank vede nel terzo ruolo niente di meno che Meryl Streep. 

Un altro debutto, addirittura finito alla Semaine della critics, è quello di Melanie Laurent, la 31enne attrice francese di Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino, de Il Concerto di Milanehau, che porta a Cannes Les Adoptes, gli adottati, una storia tragica. 

E bisogna ricordare anche Gael Garcia Bernal, l’attore messicano lanciato da Alfonso Cuaron proprio a Cannes con Y tu mama tambien e poi Che Guevara nei Diari della motocicletta di Walter Salles e protagonista della La mala educacion di Pedro Almodovar. Bernal è nella giuria che assegnerà la Palma d’oro e prepara il suo film da regista.  

La tendenza dilaga anche in Italia: Valerio Mastandrea sta per girare il suo esordio La profezia dell’armadillo, tratto dall’omonimo fumetto di Zerocalcare, Giuseppe Lo Cascio ha portato il suo primo film La città ideale alla Mostra del cinema di Venezia, Rolando Ravello con Ti ricordi di me? è al secondo, Claudio Amendola con La mossa del pinguino ci ha appena provato, Luca Argentero medita e intanto fa il produttore e Stefano Accorsi, dopo aver ideato la serie sky su Mani Pulite 1992, ha tutta l’aria di essere il prossimo.

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