Il caso Geithner divide il governo. Il “complotto” europeo che avrebbe portato alle dimissioni dell’ex premier Silvio Berlusconi, evocato dall’ultimo libro dell’ex ministro del Tesoro statunitense, provoca differenti reazioni all’interno dell’esecutivo.
Da un lato il sottosegretario Ivan Scalfarotto liquida la questione: “Si tratta di una vicenda che ai nostri occhi appare avere una caratura più letteraria che storica in questo momento” e “in assenza di ulteriori elementi di fatto non appare opportuno a questa presidenza del Consiglio, in questo momento, assumere particolari iniziative”. E anche il sottosegretario Graziano Delrio afferma di non credere “alla teoria del complotto internazionale”, dato che “il governo Berlusconi è caduto per suoi limiti intrinseci”, la mancanza della maggioranza alla Camera.
Dall’altro lato il ministro dell’Interno Angelino Alfano dichiara di rimane possibilista circa l’apertura di una commissione d’inchiesta sul caso, come chiesto a gran voce dai deputati di Forza Italia. Oggi il presidente degli onorevoli azzurri, Renato Brunetta, ha depositato alla Camera una proposta di “inchiesta parlamentare” per accertare “cause e responsabilità, anche internazionali”, che hanno portato alle dimissioni del Berlusconi quater. Nel 2011, afferma Alfano, vi è stato “l’infiacchimento della maggioranza con la rottura con Fini che si era consumata nei mesi precedenti, la vicenda Ruby, il freno alle riforme e alcuni deputati del Pdl che al momento decisivo dissero ‘non siamo d’accordo perché il governo prosegua’. A questo si aggiunge la lettera della Banca Centrale Europea. Questo è stato tutto sulla scena, mentre nel momento in cui emergono queste rivelazioni di Geithner occorrerà approfondire cosa di materialmente vi è di non conosciuto fin qui”.
Anche l’ex cavaliere torna a spingere sulla commissione d’inchiesta. “Non sono io che penso a un complotto, ma diversi fatti emersi hanno fatto credere che ci fosse la volontà da parte di alcuni Stati che il mio governo fosse sostituito da un altro governo”, afferma Berlusconi. “Credo che ogni cittadino italiano si debba sentire colpito e debba chiedere che una commissione di Stato faccia un’indagine”, precisa. Il leader di Forza Italia poi, intervistato da Rai News 24, afferma di non ricordare della commissione d’inchiesta invocata ai tempi dalla Lega Nord. Ipotesi bocciata dallo stesso Berlusconi. “Non ricordo questo episodio – dice – in politica ne succedono tutti i giorni”.