Sergio Cattozzo, l'ex esponente dell'Udc ligure, aveva in casa un dossier costituito da molti documenti su cui avrebbe appuntato in maniera ordinata numeri, date e nomi. Contabilità che si aggiunge quindi al biglietto che Cattozzo ha cercato di nascondere ai finanzieri che erano andati ad arrestarlo o 0.3 o lo 0.5% sul valore degli appalti
Non solo un post-it, ma un vero e proprio archivio cartaceo. Sergio Cattozzo, l’ex esponente dell?Udc ligure e corriere delle tangenti versate alla “cupola degli appalti”, secondo la Procura di Milano, aveva in casa un dossier costituito da molti documenti cartacei su cui avrebbe appuntato in maniera ordinata numeri, date e nomi, ossia una presunta contabilità delle mazzette. Contabilità che si aggiunge quindi al biglietto che Cattozzo ha cercato di nascondere ai finanzieri che erano andati ad arrestarlo.
Dopo il post-it trovato, l’archivio di Cattozzo. Dopo un primo interrogatorio Cattozzo, che intercettato al telefono con Frigerio sosteneva che i pubblici ufficiali andavano “coccolati” come le “belle donne”, sarà nuovamente sentito martedì prossimo. Nei post-it, come aveva confessato lo stesso Cattozzo al gip, aveva annotato in pratica “la contabilità delle tangenti” con date e percentuali: lo 0.3 o lo 0.5% sul valore degli appalti.
Secondo i calcoli degli inquirenti, riscontrati già dopo gli interrogatori, le tangenti versate dall’imprenditore vicentino Enrico Maltauro, ammonterebbero a circa 600mila euro in totale tra quest’anno e lo scorso anno. Anche se il costruttore avrebbe parlato di una cifra doppia con gli inquirenti. Tra l’altro, proprio Cattozzo in una intercettazione, parlando con l’ex parlamentare Dc Gianstefano Frigerio ed elencando una serie di cifre, lo rassicurava dicendo: “Io ho scritto tutto”.
Gli investigatori: “Organizzazione quasi militarmente organizzata”. “Un’organizzazione efficiente e prismatica, quasi militarmente organizzata nella scrupolosa suddivisione dei ruoli e delle mansioni affidate a ciascun sodale, con una produttività di rilievo”. È una delle conclusioni del rapporto della sezione di pg della Gdf dello scorso 31 marzo e ora agli atti dell’inchiesta. Le Fiamme Gialle, nel descrivere la “cupola” aggiunge che la sua “efficacia operativa” viene dimostrata anche dalla capacità di far fronte a “variabili impreventivabili come la perdita di una ‘pedina’ fondamentale quale Antonio Rognoni (ex dg di Infrastrutture Lombarde ora agli arresti domicilari, ndr)”, “prevedendo soluzioni alternative e rapide manovre di avvicinamento, accerchiamento o consolidamento dei rapporti coi pubblici ufficiali interessati”.
“Cupola puntava ad appalti Finmeccanica”. Secondo i finanzieri la cupola aveva tentato di coinvolgere nel ‘sistema’ architettato anche Riccardo Napolitano, amministratore delegato di Finmeccanica Services Group, “al fine di conseguire importanti vantaggi in termini economici visto che” l’alto dirigente “gestirebbe appalti per miliardi di euro per conto dell’intero gruppo”. In base “all’analisi delle conversazioni intercettate all’interno dell’ufficio di Frigerio con Cattozzo e Greganti – si legge nel rapporto – è emerso come i tre stiano consolidando il rapporto con Riccardo Napolitano”. La sezione pg della Guardia di Finanza sottolinea che una serie di intercettazioni telefoniche sull’utenza di Cattozzo “hanno consentito di accertare che nei giorni 23,25 e 26” settembre 2013, l’ex esponente dell’Udc ha avuto “un fitto scambio di contatti telefonici con manager o dipendenti del gruppo Finmeccanica”, cui sarebbero seguiti incontri nelle sede del Gruppo in via Monte Grappa a Roma e di Finmeccanica Services Group in via Piemonte, “tra cui Riccardo Napolitano (incontrato, peraltro, insieme a Primo Greganti), Giovanni Pontecorvo”, attuale presidente di BredaMenarinisus, società del gruppo Finmeccanica, e due persone non meglio identificate, tale Gianni e tale Ugo.
Inoltre, si legge in una nota dell’informativa con cui nell’ ottobre dell’anno scorso era stata chiesta una proroga delle intercettazioni, Cattozzo e Frigerio “avrebbero ricevuto da Napolitano un documento, riportante l’elencazione di tutti i principali settori di servizi affidati da Finmeccanica, agli stessi estremamente utile per individuare i servizi da mettere in correlazione con gli imprenditori amici”. Frigerio avrebbe inviato un fax a Napolitano “informandolo del suo interessamento presso importanti figure politiche allo scopo di favorirlo nello sviluppo della sua carriera professionale, invitandolo nel contempo a ricevere tre imprenditori suoi amici in prospettiva di favorirli nell’assegnazione degli appalti”.
E per completare il quadro i finanzieri spiegano che dalle conversazioni Cattozzo “starebbe perorando assiduamente gli interessi economici di Francesco Marguati – ex sindaco (area Pdl) di Tortona dimessosi nel 2009 – cui fa capo la Sotraf” impresa attiva nel settore delle pulizie “con l’intento di fargli aggiudicare qualche gara anche in Finmeccanica, non limitandosi, dunque, alle strutture sanitarie” come l’ospedale San Matteo e l’azienda ospedaliera di Pavia.
Cattozzo a Frigerio: “Metti in campo tuo prestigio con Gianni Letta, Primo parla con D’Alema”. ”Io stavo pensando di fare un’operazione di questo genere (…) ma perché tu non metti in campo tutto il tuo prestigio con Gianni Letta e il Presidente, e Primo dall’altra parte parla con D’Alema con chi cazzo vuole”. Così, in un’intercettazione del 17 maggio del 2013, Cattozzo parlava con Gianstefano Frigerio. Nella conversazione, inserita in “brogliaccio” redatto dalle Fiamme Gialle i due, stavano parlando, in particolare, del ruolo Napolitano. Cattozzo, annota la Gdf, dice a Frigerio che Riccardo Napolitano “gli ha detto che gestisce 3 miliardi di euro all’anno di lavori”. Frigerio spiega, quindi, che lui “continua a chiedere a Napolitano in quali settori”. Cattozzo: “Adesso mi fa l’elenco dei settori”. Frigerio: “Bravo … ecco che guardiamo io e te”. Cattozzo: “Però io stavo pensando di fare un’operazione di questo genere (…) ma perché tu non metti in campo tutto il tuo prestigio con Gianni Letta e il Presidente, e Primo dall’altra parte parla con D’Alema con chi cazzo vuole”. Frigerio: “Certo”.