Stamattina, aprendo l’homepage di Google, sono rimasto incuriosito dal logo odierno del motore di ricerca e diversamente dal solito ho cliccato per trovarne spiegazione.
E così ho avuto occasione di scoprire un personaggio straordinario di tre secoli fa, di scorrerne l’esistenza rimanendo sbalordito da tanta intelligenza e capacità, di capire che non era ancora nata Barbie cui far ispirare le moderne dame che costellano la scena su qualunque versante della politica nostrana, di riconoscere che ancora oggi in Italia ci sono cento o mille donne altrettanto brave che non trovano modo di emergere e che forse un domani non saranno egualmente celebrate.
La cosa che maggiormente mi ha colpito è che la stupefacente Maria Gaetana Agnesi nel 1783 diventa direttrice del Pio Albergo Trivulzio.
Il Pio Albergo Trivulzio, già. Lo stesso di Mario Chiesa. Come folgorato da una scarica elettrica, ho sbarrato lo sguardo trapassando il monitor che avevo dinanzi. Chiesa (classe 1944 e prossimo a festeggiare un compleanno “tondo” cui Google il 12 dicembre prossimo non riserverà commemorazioni) è stato uno dei protagonisti di “Mani pulite” e anzi ha il privilegio di aver garantito l’incipit di una stagione di arresti clamorosi.
Come spesso si sente ripetere, non esistono più le mezze stagioni (erano Inv, Prim, Est, Aut?) ma quelle “intere” continuano a ripetersi con impietosa ciclicità e gli scandali hanno superato pizza e mandolini nell’identificazione del nostro Paese.
Voglio continuare a sperare che l’Italia si risvegli e rileggo l’epopea della Agnesi, augurando che altri trovino come me ispirazione a fare qualcosa di buono. E l’auspicio di buon compleanno va a tutte, le tante “Maria Gaetana” che nascondono la loro bravura sotto altro nome e differente data di nascita.