Oltraggio alla Chiesa e ai suoi fedeli”. L’accusa nei confronti del questore di Pisa Gianfranco Bernabei non è mossa da un’associazione religiosa o da un sindacato storicamente vicino alle sensibilità del mondo cattolico. A criticare il questore è invece la segreteria provinciale del Silp, categoria della Cgil che tutela gli interessi dei lavoratori della polizia. Gli agenti del Silp, in quanto “cattolici impegnati nel sindacato”, non hanno affatto gradito che il rituale discorso del questore sull’attività della Polizia sia stato effettuato proprio all’interno di una Chiesa: “Per giunta dall’altare” come precisa il segretario provinciale Silp Claudio Meoli. Sarebbe stato meglio, insomma, aggiunge Meoli, che l’intervento di Bernabei fosse avvenuto “o in una piazza oppure in casema”. Quel discorso pronunciato dall’altare “è invece stato indelicato e ha stonato un po’”.

I fatti “contestati” risalgono al 10 maggio, giorno in cui è stato celebrato il 162esimo anniversario della nascita della polizia. Meoli punta il dito contro quanto avvenuto al termine della messa all’interno della chiesa di san Francesco. “Il questore ha effettuato dall’altare il rituale discorso celebrativo con il quale si è posto in particolare evidenza l’attività svolta dalla polizia di Stato, i risultati conseguiti e le iniziative avviate”. Senza contare che sono stati effettuati “diretti riferimenti alla gestione dei recenti servizi d’ordine pubblico, arresti, stranieri espulsi, eccetera”. In precedenza era invece avvenuta “la consegna delle meritate ricompense in favore dei colleghi maggiormente meritevoli”. Meoli precisa: “Anche alcuni colleghi non iscritti al Silp ci hanno manifestato tutta la loro amarezza per quanto avvenuto”. Secondo la categoria “una celebrazione religiosa non può e non deve essere utilizzata surrettiziamente per divulgare questioni che poco hanno a che fare con quel luogo”. Insomma secondo il Silp-Cgil la chiesa “non può e non deve essere utilizzata come palco per pubblicizzare dati su persone arrestate, multe elevate e gestione dell’ordine pubblico”. Tutti argomenti “che indubbiamente stonano con la sacralità della chiesa”. Meoli taglia corto: “E’ un po’ come se la festa generale della polizia fosse stata organizzata all’interno del Vaticano: una decisione completamente fuori luogo“. E dunque cosa risponde il questore? Bernabei – interpellato dal Fattoquotidiano.it – preferisce non controbattere: “Mi sembra francamente una polemica strumentale che non merita alcun commento”.

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