L'amministratore delegato della ditta che ha vinto l'appalto per il parcheggio è indagato per lo scandalo tangenti dell'Esposizione universale. Il procuratore Grandinetti ha chiesto ai pm di Milano di chiarire se ci siano legami tra le due situazioni. L'intervento in piazza della Vittoria fu voluto dalla giunta di Graziano Delrio, attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Sul Vittoria Park di Reggio Emilia si accendono i riflettori della Procura. Nuovi problemi per il parcheggio in pieno centro storico, voluto dall’ex giunta di Graziano Delrio (ora sottosegretario alla presidenza del Consiglio) e fortemente criticato da comitati e opposizioni politiche. I carabinieri nei prossimi giorni passeranno al setaccio i documenti relativi alla gara e all’affidamento dell’appalto dell’opera gestita dall’Ati Reggio Emilia Parcheggi, il cui amministratore delegato, Filippo Lodetti Alliata, è nella lista degli indagati dell’inchiesta sull’Expo. L’imprenditore è finito nel mirino dei magistrati milanesi per un giro di appalti che avrebbe dovuto aggiudicarsi per l’evento del 2015 con la sua azienda Final Spa, che controlla anche la Reggio Emilia Parcheggi. In un passaggio delle intercettazioni del caso milanese compare anche il nome di Graziano Delrio, nelle parole dell’arrestato Gianstefano Frigerio del 28 febbraio 2014: “Però Guerini”, dice, “è un buon… adesso non so se lo porta al governo … forse lo lascia … al partito i suoi giri … uno è Delrio e l’altro Guerini”. Un riferimento che rimane incompiuto e subito rinnegato dagli interessati.
Il collegamento con la città emiliana riguarda solo la figura dell’ad, ma è anche vero che il giorno degli arresti le forze dell’ordine hanno perquisito la sede della Reggio Emilia Parcheggi a Bibbiano, sequestrando documenti e computer. Il procuratore Grandinetti ha chiesto ai pm milanesi di chiarire se ci siano eventuali legami dell’inchiesta sull’Expo con la società reggiana di Lodetti. In particolare, la lente di ingrandimento si è spostata sul parcheggio di piazza della Vittoria, su cui è stato aperto un fascicolo. Un atto d’ufficio, visto che per ora non ci sono indagati né ipotesi di reato, ma intanto a una settimana dalle elezioni, gli inquirenti avviano le indagini su una delle opere che hanno più infiammato il dibattito politico a Reggio Emilia. Sul tanto contestato parcheggio pesano già quattro esposti alla Procura, che mettono in discussione la regolarità del bando di gara, affidato dalla giunta del sottosegretario Graziano Delrio all’Ati guidata da Lodetti.
Il Pd e il suo candidato Luca Vecchi hanno sempre escluso con forza eventuali collegamenti dell’inchiesta sull’Expo con il parcheggio di piazza della Vittoria, a differenza degli altri candidati, che quasi all’unanimità hanno chiesto l’interruzione del cantiere fino a quando non sarà fatta chiarezza sulla figura di Lodetti.
Anche gli operai al lavoro sull’opera nei giorni scorsi avevano ventilato l’ipotesi di uno stop al cantiere, almeno fino alle elezioni, riferendo ai commercianti di avere ricevuto l’ordine di fermarsi per qualche settimana. Ma il fatto è stato smentito dal Comune, a cui fanno capo i lavori. “Nessuna sospensione del cantiere, ma solo operazioni di coordinamento con i soggetti coinvolti nella realizzazione dell’intervento, operazioni tecniche di routine per un cantiere di questa natura e in questa fase di avvio dei lavori, che comportano necessari momenti di condivisione e approfondimento delle lavorazioni” hanno precisato dall’amministrazione, annunciando che lunedì 19 maggio gli interventi proseguiranno come da cronoprogramma. Gli scavi andranno avanti nonostante l’inchiesta, seguiti anche dalla Soprintendenza dei Beni Archeologici che monitorerà i lavori, in attesa che gli inquirenti facciano chiarezza una volta per tutte sul Vittoria Park.