Si tratta un sauropode di 40 metri di lunghezza, 20 metri di altezza e 77 tonnellate di peso, di cui sono stati ritrovati i resti in un campo a 250 chilometri da Trelew. Secondo José Luis Carballido, uno dei responsabili dello scavo, si tratta di una delle cinque scoperte più importanti degli ultimi 20 anni nel campo della paleontologia
Non ha ancora un nome anche se potrebbe essere Titanosauro, ma è già famoso. Si tratta del più grande dinosauro mai scoperto, o forse del più grande animale ad aver mai solcato la Terra di cui si abbia notizia: un sauropode di 40 metri di lunghezza, 20 metri di altezza e 77 tonnellate di peso, di cui sono stati ritrovati i resti in un campo a 250 chilometri da Trelew, nella Patagonia argentina.
È stato un contadino locale, Aurelio Hernandez, che si è imbattuto per primo con un osso che gli è parso strano, mentre percorreva un terreno noto come La Flecha. La proprietaria, Alba Mayo, racconta che “ci siamo messi subito in contatto con il Museo Egidio Feruglio, e poco dopo hanno iniziato gli studi tecnici. La prima campagna di scavo è iniziata nel gennaio dell’anno scorso”. A condurla è stato un gruppo di paleontologi del museo argentino, che si trova a Trelew, a circa 250 chilometri dal sito del ritrovamento.
“Quando ci siamo messi a scavare per estrarre un osso che sapevamo era un femore (lungo 2,40 metri) siamo rimasti sorpresi dalle sue dimensioni: era il più grande che avessimo mai visto per questo tipo di animale”, ha riferito José Luis Carballido, uno dei responsabili dello scavo, aggiungendo che “la sorpresa è andata aumentando quando siamo andati avanti con il lavoro”.
I ricercatori, infatti, hanno scoperto costole, ossa del bacino, una coda completa, un omero completo. “Abbiamo capito che erano animali enormi, erbivori che mangiavano e si muovevano in gruppo”, ha spiegato Carballido. Per peso e dimensioni, il nuovo dinosauro batterebbe il record detenuto dall’Argentinasauro, il più grande dinosauro finora conosciuto. Per avere un’idea delle dimensioni, hanno detto i ricercatori, basti pensare che il dinosauro appena scoperto “è lungo come due tir con il rimorchio, uno dietro l’altro, e pesa come 14 elefanti africani”.
I resti del dinosauro sono stati ritrovati in una formazione geologica nota come il Gruppo Chubut – dal fiume che ha dato anche il nome al Chubutisaurius, un altro sauropode scoperto in quella stessa regione nel 1965 – che secondo i paleontologi appartiene al periodo Cretacico (o Creatceo) superiore, cioè al periodo compreso fra 90 e 100 milioni di anni fa.
Secondo Carballido, si tratta di una delle cinque scoperte più importanti degli ultimi 20 anni nel campo della paleontologia, perché tranne per il cranio è stato ricostruito tutto lo scheletro della specie, “il che ci permetterà di rispondere a molte domande che ci facciamo e conoscere per prima volta e con esattezza questioni legate con l’anatomia e la morfologia di animali di queste dimensioni”. Resta ora da trovare un nome per la nuova specie. Secondo gli scienziati argentini “deve descrivere la sua grandiosità e ricordare sia la regione sia i proprietari della fattoria che hanno trovato i primi resti”. O forse potrebbe ricordare Aurelio Hernandez, il contadino che scoprì i primi resti ed è morto due anni prima che iniziassero gli scavi.