Il Dipartimento della Difesa americano assegnerà entro la fine del mese una commessa da sei miliardi di dollari per il progetto 'Space Fence', un sistema radar per individuare detriti e resti di materiali in orbita che mettono a rischio navicelle spaziali e satelliti
Un radar ‘spazzino’ contro i rifiuti spaziali: non è la trama di un film, ma il piano del Pentagono per proteggere i satelliti. Il Dipartimento della Difesa americano – come riporta il quotidiano Wall Street Journal – assegnerà entro la fine del mese una commessa da sei miliardi di dollari per il progetto ‘Space Fence’, un sistema radar per individuare detriti e resti di materiali in orbita che mettono a rischio navicelle spaziali e satelliti. A contendersi l’appalto sono Lockheed Martin e Raytheon.
Secondo i dati della National Aeronautics and Space Administration, attorno alla Terra ci sono circa mezzo milione di pezzi di ‘spazzatura spaziale’, che rappresentano una grave minaccia per i 1.200 satelliti operativi in orbita, essenziali tra l’altro per i servizi di telefonia mobile e l’accesso a internet. Tanto anche il Giappone pensa di inviare in orbita un satellite per pescare i detriti.
Tali detriti, che viaggiano ad una velocità superiore ai 35 mila km/h – circa sei volte superiore a quella di un proiettile – sono in grado di disattivare o distruggere un satellite. “A quella velocità, il danno dell’impatto sarebbe amplificato da una enorme onda d’urto”, ha spiegato Felix Hoots, ingegnere di Aerospace Corp, un gruppo di ricerca spaziale finanziato dal governo federale.
Alcuni mesi fa il generale William Shelton, comandante della Air Force Space Command degli Stati Uniti, ha scelto di utilizzare una clip del film premio Oscar ‘Gravity‘ per introdurre un intervento sui rifiuti spaziali, anche se in realtà si tratta di un argomento tutt’altro che fantascientifico. Nella pellicola due astronauti in missione su una base spaziale tentano un disperato ritorno verso la Terra dopo che tutti gli altri membri dell’equipaggio sono rimasti vittime dell’impatto con i detriti di un satellite.
Ma anche nella realtà, il generale Shelton ha spiegato che la US Air Force attualmente avvisa gli operatori satellitari in media due volte al mese di potenziali collisioni con rottami spaziali.
Sinora si sono verificate un numero limitato di collisioni, ma il numero dei detriti è in crescita: nel 2007, per esempio, quando la Cina ha distrutto uno dei suoi satelliti con un razzo, 2.500 frammenti sono stati liberati nello spazio. Mentre nel 2009, lo schianto di altri due satelliti ha provocato altri 2.200 detriti di grandi dimensioni.
Il progetto dello ‘Space Fence’, che come sottolinea il Wsj sembra sembra avere un sostegno politico piuttosto solido, ha subito un ritardo a causa dei tagli al budget della Difesa, e il suo avvio operativo è ora previsto per il 2018.