Stava per fuggire in Albania la giovane madre fermata dai carabinieri a Busto Arsizio (Varese) con l’accusa di omicidio. La donna è stata fermata venerdì scorso ed ora è nel carcere di Monza dove nei prossimi giorni sarà interrogata dal Gip. Secondo la ricostruzione degli investigatori l'infanticidio è avvenuto il 25 aprile
Stava per fuggire in Albania la giovane madre fermata dai carabinieri a Busto Arsizio (Varese) con l’accusa di omicidio perché si ritiene abbia fatto nascere prematuramente la figlia e la abbia uccisa annegandola nel water. La donna è stata fermata venerdì scorso ed ora è nel carcere di Monza dove nei prossimi giorni sarà interrogata dal Gip.
L’infanticidio sarebbe avvenuto nella notte del 25 aprile. I sanitari del 118 sono andati a casa di una coppia di albanesi per quello che sembrava un aborto spontaneo. Sembrava che la piccina fosse stata ‘espulsa’ naturalmente nel water. Qui il corpicino è stato trovato coperto dall’acqua. Il racconto della donna, alla sua seconda gravidanza, non ha però convinto e sono stati avvisati i carabinieri. Tra l’altro la straniera ha asserito di pensare di essere alle prime settimane di gestazione, di aver capito da pochi giorni di essere incinta e di avere accusato un forte dolore addominale dopo il quale sarebbe avvenuta la nascita prematura della bambina.
Dalle indagini, sono state sentiti molti testimoni e intercettate decine di conversazioni telefoniche, è emersa l’ipotesi che la donna abbia assunto un farmaco in grado di provocare delle forti contrazioni uterine con conseguente espulsione del feto anche in un avanzato stato di gravidanza. La stessa mamma è stata più volte ascoltata: questo fatto deve averla indotta a tornare in patria.