Dimenticate madonne ad olio, putti o dolenti raffigurazioni di cristi da santino, di quelli che hanno accompagnato la nostra infanzia di svogliati catecumeni. Quello che si para davanti agli occhi dei visitatori sulla soglia della Chiesa di San Martino in Riparotta di Viserba Monte, in provincia di Rimini, rappresenta un vero e proprio unicum nella storia dell’iconografia religiosa: per la prima volta un fumetto entra in un luogo di culto. Sulle otto colonne della navata centrale infatti corre la graphic novel di due momenti dell’agiografia del santo militare cui la chiesa è dedicata, l’episodio del mantello e la successiva conversione e vescovato in Francia. Autrice la fumettista riminese Mabel Morri, apprezzata artista dal tratto poetico ed essenziale, cresciuta, come si racconta, seguendo Milo Manara e Vittorio Giardino, che nel 2004 le consegnarono il Premio Nuove Strade al Comicon di Napoli passandole il simbolico testimone di continuatrice del fumetto d’autore.

“In realtà il fumetto è storicamente nato nelle chiese, nella successione delle immagini che costruiscono un racconto” dice Mabel. Così non si è scomposta più di tanto quando l’ingegnere responsabile della ristrutturazione della chiesa, Giuseppe Ferri, le ha proposto la singolare commissione. “Si era innamorato del mio lavoro e mi propose l’intervento nella Chiesa. Ho accettato senza alcuna esitazione” racconta l’artista. Tanto più che una delle volte della chiesa si era già prestata ad operazioni poco ortodosse, ospitando le decorazioni di Eron, artista noto a livello internazionale per le sue opere di street art. Merito di un parroco decisamente fuori dalle righe, don Danilo Manduchi, che ha sostenuto con decisione il progetto, soprattutto quando si è trattato di ottenere il benestare della rigorosa Commissione Diocesana per l’arte sacra e i beni culturali, che alla fine ha concesso il proprio nulla osta al fumetto religioso. Difficile immaginare un luogo più adatto della Riviera romagnola, da sempre abituata a stupire e giocare d’anticipo, per questa piccola grande rivoluzione artistica. Largo all’avanguardia dunque: tanto più che riconducendo il fumetto alla sua intima essenza di racconto per immagini, diventa possibile considerare i cicli di Giotto e Piero della Francesca, e prima ancora le incisioni su pietra di preistoriche partite di caccia, come illustri antesignani, mettendo in conto il rischio del linciaggio per il sacrilego accostamento. Certo è che mai nessuno si era spinto fino a questo punto, e senza dubbio la curiosità spingerà molti, fedeli e non, a compiere il primo pellegrinaggio fumettistico della storia dell’umanità.

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