Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio annuncia un incontro con i sindaci. Entro la prossima settimana la decisione finale sulla tassa che rischia di creare caos tra i cittadini e nei centri di assistenza fiscale
Ipotesi proroga sulla Tasi, la nuova imposta sui servizi comunali. La maggioranza dei comuni infatti non ha ancora fissato l’aliquota e ora anche il governo valuta un rinvio per evitare il caos. “In queste ore – ha detto il sottsegretario Delrio intervistato da Maria Latella su SkyTg24 – è in corso un incontro con i sindaci e il governo e penso che la prossima settimana si saprà se ci sarà una proroga o no”. Delrio ha comunque difeso la ratio della nuova imposta e il lavoro del governo, invitando le amministrazioni ad accelerare sul fronte delle aliquote: “Questa – ha detto – è la prima applicazione della Tasi, ci saranno un pò di difficoltà. C’è incertezza quindi invitiamo i Comuni che non l’hanno già fatto a deliberare alla svelta come e quando pagare. La settimana prossima daremo indicazioni sulle scadenze, se ci saranno proroghe o no”. “Parte – ha concluso Delrio – un nuovo sistema fiscale che non sarà cambiato nei prossimi anni”.
Del resto, come calcolato dall’agenzia Ansa, il periodo estivo rischia di portare a un ingorgo fiscale: 29 scadenze in 2 mesi, per un esborso di 75 miliardi di euro, 40 versati dalle famiglie, 35 dalle imprese. In tutto 80mila appuntamenti al giorno per i Caf, a cui si somma proprio il pasticcio Tasi. Il rischio è che molti contribuenti debbano pagare al buio, senza che i Comuni abbiano nemmeno deciso le aliquote. In questo contesto – considerando che i comuni non inviano materiale sulla nuova imposta ai cittadini – è molto concreto il rischio che i contribuenti paghino in base a regole generiche, magari guardando le aliquote nazionali, che poi il comune potrà modificare: ridurre, aumentare, attenuare con l’introduzione di detrazioni. con la possibilità di alimentare ricorsi infiniti e richieste di rimborso per avere la restituzione di quanto pagato in eccesso. D’altra parte i comuni temono di rimanere senza liquidità e quindi fino ad ora il ministro dell’Economia Padoan ha chiuso alla possibilità di un rinvio, anche mini.