Il governatore della Sicilia Rosario Crocetta attacca il Pd per la candidatura del professor Fiandaca alle Europee e dai democratici parte la difesa d’ufficio del docente che ha cercato di smontare l’inchiesta sulla Trattativa Stato – mafia. Da Bubbico a Cracolici e Raciti, fino ad arrivare a Guerini e Faraone, il coro è unanime: tutti contro Crocetta e la sua difesa dell’antimafia tradizionale, “alla Pio La Torre“.
“Provo disagio nell’ascoltare le dichiarazioni di Crocetta, né le parole del presidente del Senato Grasso, di Giuseppe Di Lello e di Giuseppe Ayala possono bastare a coprire queste miserie. Viviamo in un gioco degli specchi: in cui i ladri appaiono carabinieri e viceversa”. Parola del vice ministro dell’Interno Filippo Bubbico, che durante un’iniziativa elettorale a Palermo si è schierato al fianco del giurista. Sulla stessa linea d’onda il segretario dei democratici siciliani Fausto Raciti, secondo cui “è anomalo il fatto che il presidente della Regione siciliana faccia campagna elettorale per uno dei candidati del suo partito e che lo faccia contro altri due candidati della stessa lista. E’ un fatto inedito, sconcertante ed inqualificabile”. Per Raciti, la presa di posizione di Crocetta sono un attacco “al partito intero e penso che i dirigenti nazionali e regionali oltre che la gente debba rispondere con il voto. La risposta alla delegittimazione del Pd in atto da parte di Crocetta deve essere conseguente”. Ancor più dure le parole del deputato siciliano Antonello Cracolici, per cui “Crocetta inaugura un nuovo sport in campagna elettorale. Una volta si facevano i comizi per attaccare gli avversari nel crocettismo di nuovo conio i comizi vengono fatti contro il Pd. E’ un modo interessante di fare campagna elettorale“.
Anche due pezzi da novanta della segreteria nazionale del Partito democratico si sono schierati in difesa del professor Fiandaca, a testimonianza della mutazione genetica all’interno dei democratici in tema di lotta alla mafia. “Riteniamo profondamente sbagliate le parole del presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta. L’onestà e il rigore morale di una persona stimabile come il professor Giovanni Fiandaca sono fuori discussione” hanno detto Lorenzo Guerini, vicesegretario Pd, e Davide Faraone, della segreteria del partito. “Abbiamo chiesto noi, insieme al segretario regionale, Fausto Raciti, a Fiandaca di candidarsi. Lo abbiamo ringraziato quando ha deciso di accettare e siamo stati felici di accoglierlo nelle liste del Pd – hanno aggiunto Guerini e Faraone – Abbiamo considerato questa candidatura coerente con i principi e le finalità del Pd”. Il motivo della candidatura? “Siamo impegnati in una difficile campagna elettorale per far prevalere la speranza sull’insulto, il sogno sul becero populismo – hanno spiegato Guerini e Faraone – Le riforme messe in campo dal governo Renzi sono un ottimo strumento per far comprendere ai cittadini come questo sia possibile. Chiediamo ai dirigenti e ai candidati del Pd siciliano di impegnarsi in questa direzione invece di attardarsi in inutili e sterili polemiche”.