Condanna confermata per Luca Cinti, funzionario del VII reparto: è imputato di aver detto il falso nel processo a quattro poliziotti accusati di aver arrestato illegalmente due studenti spagnoli durante l'evento del luglio 2001
La corte d’Appello di Genova ha confermato la condanna a due anni, con la condizionale, per Luca Cinti, funzionario del VII Reparto Mobile di Bologna, imputato di aver detto il falso nel processo a quattro poliziotti accusati di aver arrestato illegalmente due studenti spagnoli durante il G8 di Genova nel luglio 2001. I quattro furono assolti in primo grado e condannati in Appello e in Cassazione a quattro anni ciascuno. I giudici dell’ appello nel 2010 avevano trasmesso in Procura gli atti relativi a Cinti ipotizzando la falsa testimonianza.
Il poliziotto parlò di scontri in piazza con l’arresto di due persone mentre facevano resistenza. Secondo quanto sostennero i giudici nel processo d’appello, “oltre a quello dei due spagnoli non vi fu nessun altro arresto in piazza Manin”. Nella motivazione della sentenza i giudici dissero: “E’ falsa la circostanza secondo cui gli arresti dei due spagnoli sarebbero avvenuti in un contesto di scontri tra manifestanti e polizia. Dai filmati si vede benissimo come gli arrestati si siano diretti a mani nude verso i poliziotti”.
L’inchiesta riguardava un episodio avvenuto il 20 luglio 2001 in piazza Manin dove manifestavano in modo pacifico diverse associazioni religiose e contro le guerre. I quattro poliziotti furono inviati in piazza dove era stato segnalato che alcuni black bloc si erano infiltrati. Fra gli arrestati vi furono due spagnoli che, secondo l’accusa, sarebbero stati accusati ingiustamente di aver lanciato una bottiglia incendiaria l’uno e di essersi scagliati contro gli agenti impugnando una sbarra di ferro il secondo. I legali di parte civile sono Emanuele Tambuscio e Laura Tartarini.