“Faccio scoppiare un casino che non avete idea”. Ecco l’intercettazione in cui l’ex ministro dell’Interno e Attività produttive, Claudio Scajola (Pdl – Fi), racconta alla moglie Maria Teresa Verda dell’incontro avvenuto il 2 aprile scorso con Fedele Confalonieri (presidente Mediaset) e Gianni Letta (ex sottosegretario alla Pcm). Un incontro in cui Scajola ha chiesto di essere candidato alle elezioni europee ai vertici di Forza Italia. Scajola manda messaggi a Silvio Berlusconi (leader di FI) pretendendo “rispetto”. “Altrimenti – dice – colgo che è un segnale di guerra. E la guerra si fa in due”. L’ex ministro, arrestato dalla Dia di Reggio Calabria per aver favorito la latitanza dell’ex parlamentare di FI, Amedeo Matacena, si scaglia anche contro Giovanni Toti. “È un cretino – afferma – che scrive quello che dice il capo”. E poi del Fatto Quotidiano dice: “Sgonfia per cercare di avere qualche cosa contro”. E sui magistrati della Procura di Napoli: “Vogliono farmi ‘nchiappare il capo”. Secondo lo stesso Scajola, lui si sente vittima di un complotto, al quale partecipano anche gli “americani” per quanto riguarda il “discorso della Crimea” di Lucio Musolino
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