Con grande cortesia nei giorni precedenti alcuni militanti del partito democratico mi avevano offerto la possibilità di incontrare il presidente del consiglio a margine del suo comizio. Purtroppo l’incontro – nonostante la disponibilità annunciata – non è avvenuto ed ho solo consegnato dopo una breve presentazione, alla attenta ministro Boschi il testo che segue:
Come siamo diventati presidente Renzi?
Ogni volta che sentiamo esultare qualcuno per una piazza vuota o semivuota la politica ha perso e con essa quelli a cui la politica è dedicata: i cittadini.
Quando ascoltiamo urla scomposte ed insulti simili più ai cori che si ascoltano nelle cattedrali del nostro tempo, gli stadi di calcio, la politica ha perso.
Quando il confronto è solo legato a vincere contro e non “per” qualcuno la politica ha perso.
A Napoli, la associazione Tutti a scuola, una associazione che in un paese normale non dovrebbe esistere continua a credere che la politica potrà restituire dignità ai cittadini.
La politica potrà restituire dignità a condizione di riuscire a stabilire le priorità.
Certo è molto più semplice e gratificante celebrare un evento, una festa, un comizio piuttosto che restituire diritti a chi i diritti sono stati negati.
Dove siamo finiti presidente Renzi?
Che cosa aveva in mente il commissario alla spending review Cottarelli quando, non più tardi di due mesi fa suggeriva con acutezza di tassare le pensioni dei disabili?
Non storca il naso, presidente Renzi, già un suo predecessore, il professore Monti, nel grottesco decreto denominato salva Italia ha creato un vulnus considerando il ristoro derivante da invalidità totale un reddito da tassare. Siamo in attesa che il suo Governo cancelli questa iniqua norma contabile mal camuffata dalle franchigie introdotte che peseranno come macigni con l’ entrata in vigore del nuovo Isee per milioni di famiglie.
Dove siamo finiti presidente Renzi?
Quando nella scuola gli oltre 230.000 alunni disabili, quasi il 90% % con disabilità intellettiva vedono progressivamente ridurre la qualità e quantità del tempo scuola nonostante oltre 25.000 famiglie in questi tre anni si siano rivolte, sempre con successo, ai giudici dei Tar di tutta Italia per vedere riconosciuto il diritto allo studio per il proprio figlio.
Dove siamo finiti presidente Renzi?
Se in palese violazione all’ art. 117 della Carta costituzionale si continuano a non definire in parlamento i Lea ed i Liveas, preziosi strumenti in grado, se finanziati adeguatamente, di ridurre le disuguaglianze tra i cittadini.
Appunto, le disuguaglianze.
La disabilità è questione troppo seria per essere oggetto di un comizio, la disabilità non si combatte con un decimale di pil in più ma si accompagna tutti i giorni con scelte che devono necessariamente essere opzioni fondamentali.
Ed allora, presidente Renzi, dove sono finiti gli oltre 4 milioni, come testimonia il Censis, di disabili italiani nel suo programma per le elezioni europee?
Dove sono finiti i soldi per il fondo di non autosufficienza e quelli del fondo nazionale delle politiche sociali, unici strumenti per politiche di welfare degne di questo nome?
O per caso il suo governo ritiene che con il servizio civile obbligatorio potremo restituire uno stato sociale ai disabili?
Eppure i trattati e le convenzioni che l’Italia ha sottoscritto e la magnifica storia del nostro paese che per primo nel 1977 aboliva le classi differenziali, poi osava chiudere quei lager chiamati manicomi e varava leggi di cui, con buona pace dei sindacati tutti, si è abusato, come la 104 e leggi di cui si finge di ignorare la esistenza come la 328 del 2000?
Lei, presidente Renzi, prosegue ad utilizzare uno slogan suggestivo affermando che l’Italia debba cambiare verso.
Noi le chiediamo, per cambiare verso, di partire proprio dai più fragili: i disabili.
Vedrà che quello è il verso giusto, gli altri sono solo versacci!
E i più deboli di quelli non hanno proprio bisogno.”
p.s. il comizio di Renzi è terminato intorno alle 21,40 ed il presidente è andato via immediatamente scortato da un attentissimo servizio d’ordine, mi segnalano su Facebook una foto che mostra, un’ora più tardi Renzi assieme ad altre persone ed al ministro Boschi in una pizzeria storica della mia città.
Chissà, mi son chiesto, se il ministro Boschi gli avrà raccontato tra una margherita fumante ed un calzone ripieno, di questo pezzo d’Italia invisibile.
Attendiamo risposte.