Sala monumentale di Palazzo Chigi, ora 11.00: il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini presenta il logo ufficiale del semestre di presidenza italiana del Consiglio Ue, lungamente atteso – e più volte rinviato: è dalla fine di febbraio che lo si dà per pronto -.
Con la Giannini, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio per gli Affari europei Sandro Gozi e un testimonial della presidenza, l’astronauta Luca Parmitano. Gestisce l’appuntamento il portavoce della presidenza Federico Garimberti. Tutte presenze competenti e/o pertinenti.
Invece, uno pensa, che c’entra la Giannini con il logo della presidenza? Il nesso c’è: il logo viene fuori da un concorso nelle scuole. E la sala monumentale è zeppa di studenti attenti ed emozionati.
.@SteGiannini “and the winner is” il liceo artistico G. Meroni di Monza pic.twitter.com/0y2X4hccnz
— Verso il Semestre UE (@IT2014EU) 20 Maggio 2014
La candidatura della Giannini è una di quelle civetta, che servono ad attirare voti –ma davvero ne attira tanti?-, anche se il candidato non ha nessuna intenzione di ricoprire la carica cui sarà eventualmente eletto. Una prassi poco condivisibile e che, fuori dall’Italia, dove è diffusissima, ha rari emuli.
Allora, la senatrice ministro coordinatore ex rettore e capolista poteva ‘astenersi’ dalla comparsata: un’occasione di pubblicità, davanti a ragazzi, giornalisti e una selva di telecamere.
Se proprio voleva testimoniare il suo interesse per l’integrazione europea, il ministro Giannini poteva andare, oggi, a Bruxelles, a rappresentare l’Italia in quel Consiglio dei Ministri dell’Istruzione dei 28 che, il prossimo semestre, le toccherà presiedere –era un’occasione, l’ultima, per conoscere i colleghi e familiarizzarsi con i temi e le procedure-.
Invece, a Bruxelles ha mandato il sottosegretario Roberto Reggi. Perché? Là, avrebbe di sicuro trovato meno telecamere.