Mi è capitato di recente di guardare qualche partita e di riflettere sulla bellezza dei corpi degli atleti. Non è solo questione di proporzioni. Per bellezza intendo l’insieme.
Si dice che non sia bello ciò che piace. Ma il bello è armonia e questi sportivi sono la la perfezione: mi vengono in mente la scultura del gruppo del Laocoonte e Il Discobolo di Mirone. Rimarresti lì a osservarli per ore. E ci sarebbero tanti altri esempi.
Corpi sensuali che praticano uno sport faticoso. Corpi che simboleggiano la virilità che la Treccani definisce così: “La qualità propria dell’uomo forte, sicuro di sé e risoluto, coraggioso, che si manifesta nelle sue azioni: v. d’animo; v. di propositi; v. di comportamento.
Molti di questi atleti non si depilano (finalmente), hanno spalle perfette, mani grandi e gambe lunghe ma soprattutto sono possenti.
Il busto grintoso che affiora dall’acqua, la pelle del corpo bagnata che evidenzia i muscoli è qualcosa di affascinante e sensuale. Come un’opera d’arte. E’ come quando ci si sofferma ad ammirare la grande bellezza dei guerrieri greci rappresentata nel marmo o nel bronzo.
Davanti a queste sculture umane si rimane incantati come davanti al Mosè di Michelangelo o a una scultura di Canova.
Inoltre seguire una loro partita mi ha ricordato le emozioni dei tempi della gloriosa Virtus Bologna di basket. Bel periodo di magiche sfide.
Il Campionato italiano di waterpolo è finito ma non sarebbe male, visto che esistono sport bellissimi oltre al calcio, che il prossimo anno ci fossero più tifosi e tifose di questa disciplina aggregante, pulita e molto ammaliante. (Confesso che davanti al televisore avevo gli occhi a girandola del pitone Kaa de “Il libro della Giungla”).
D’altra parte chi non vi dice che i Bronzi di Riace non fossero stati, oltre che guerrieri, divinità o eroi, anche pallanuotisti.