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Gas, la Russia e la Cina firmano accordo per fornitura: valore 400 miliardi

Un memorandum per una fornitura trentennale di Mosca per Pechino è stato siglato a Shanghai, presenti Putin e il presidente cinese Xi Jinping: si tratta di 38 miliardi di metri cubi di gas l’anno. L'ad di Gazprom Alexiei Miller: "Questo è il più grande contratto di Gazprom. Nessuna compagnia ha mai firmato un contratto del genere"

Come previsto da settimane la Russia e la Cina hanno firmato un accordo per la fornitura di gas. Un memorandum per una fornitura trentennale di Mosca per Pechino è stato siglato a Shanghai, presenti Putin e il presidente cinese Xi Jinping: si tratta di 38 miliardi di metri cubi di gas l’anno.

La notizia è stata riferita dall’amministratore delegato di Gazprom Alexiei Miller, citato da Itar-Tass. “Questo è il più grande contratto di Gazprom. Nessuna compagnia ha mai firmato un contratto del genere”, ha detto Miller, assicurando che “tutte le questioni principali sono state risolte”. È previsto anche un regime fiscale preferenziale per i giacimenti russi da cui verrà estratto il gas destinato ai cinesi. Il contratto ha una durata di 30 anni, a partire dal 2018.

Già la settimana scorsa il viceministro dell’Energia russo, Anatoly Yanovsky, aveva dichiarato che l’accordo era “pronto al 98 per cento” e che la fornitura sarebbe iniziata appunto al più tardi entro la fine del 2018. Un’intesa di massima era stata in realtà trovata durante le Olimpiadi di Sochi, a febbraio, quando Xi Jinping fece visita a Putin immediatamente prima delle vicende ucraine, che potrebbero avere accelerato i tempi.

Finora, le due parti non si erano mai trovate sui prezzi, nonostante i negoziati durassero da più di un decennio. Ad aprile, la Russia aveva quasi raddoppiato il costo del suo gas destinato in Ucraina, da 268,5 dollari a 485,5 per mille metri cubi, mentre Günther Oettinger, commissario europeo all’Energia, ha detto alla Frankfurter Allgemeine Zeitung che un prezzo equo si aggirerebbe tra i 350 e i 380 dollari. 

Le negoziazioni sul prezzo, che si trascinano da anni, sono continuate nelle ore finali della visita di due giorni del presidente russo Vladimir Putin in Cina. L’accordo prevede che Gazprom, controllata dal governo russo, rifornisca la China National Petroleum Corp. (Cnpc), di proprietà statale, con 38 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Il contratto ha un valore totale di 400 miliardi di dollari

Intanto sulla questione gas e caso ucraino interviene l’Ue. “La fornitura di gas non deve essere interrotta, conto sulla Russia perché mantenga i suoi impegni, è responsabilità di Gazprom assicurare le consegne di gas come stabilito dai contratti con le società Ue” scrive il presidente della Commissione José Barroso in una lettera a Putin. Barroso ricorda a Putin chenelle discussioni trilaterali tra Ue, Ucraina e Russia sulle forniture di gas si è già affrontata la questione del prezzo delle forniture all’Ucraina e il governo di Kiev si è detto pronto a pagare i debiti. “È imperativo che tutte le parti proseguano nel processo costruttivamente e si accordino perché il prezzo futuro rifletta le condizioni del mercato”, precisa Barroso, secondo cui “finché le discussioni trilaterali sono ancora in corso il gas non deve essere interrotto”. Il presidente della Commissione ricorda anche a Putin che “la Ue si aspetta che la Russia attivi un sistema di allerta” che avverta con largo anticipo semmai le forniture dovessero subire interruzioni. “La Ue si aspetta che tutte le parti restino affidabili fornitori e partner di transito, perché è anche nel loro interesse”.