“Per ora i ministri li scelgo io, e non ci sono né Grillo né Casaleggio. Abbiamo bisogno di persone serie”. Il presidente del Consiglio chiude così il cerchio di polemiche sulle parole del cofondatore del Movimento 5 stelle in un’intervista al Fatto Quotidiano, dove non ha escluso la possibilità di guidare un dicastero se a chiederlo fosse la base. “Casaleggio mi inquieta”, ha commentato Matteo Renzi a “Otto e mezzo”, “ha detto che tutto ciò che è virale diventa vero…è il tipico gioco della vecchia politica. Annuncia che vuole fare il ministro, poi smentisce, poi dice che è stato frainteso”. Se Grillo e Casaleggio dicono di avere già in tasca la vittoria e l’elenco dei ministri di un esecutivo grillino, Renzi non si scompone e replica che in gioco non c’è il governo del Paese, dal momento che il premier può mandarlo a casa solo il Parlamento italiano, che non cambierà.
Il leader del Pd, insomma, non ci pensa proprio a dimettersi se il M5s dovesse riaffermarsi come primo partito. E non, dice, per attaccamento alla “seggiola”: “Vado a casa domani mattina se il Parlamento mi impedisce di fare le riforme”. Si mostra ottimista, Renzi: “Questa volta ce la possiamo fare. I dati delle ultime ore sono straordinariamente incoraggianti, i sondaggi ottimi”. Il leader Pd si sbilancia fino a prevedere che il M5S prenderà meno che alle politiche, mentre il suo partito di più. Ma di fronte all’arrembaggio di Grillo con i suoi “insulti, gli urli, i vaffa”, il suo invito è a combattere voto su voto e riuscire a far passare il messaggio tra i cittadini che li “inganna” chi scommette tutto “sulla rabbia”. Perché c’è invece bisogno di “risposte”.
A far discutere nella lunga giornata di campagna elettorale sono state le parole del leader M5S nell’intervista al vice direttore del Fatto Quotidiano: “Io ministro?”, ha detto, “dipende dal Movimento. Ma perché no? Dovendo scegliere, opterei per l’innovazione. Grillo? Bisognerebbe chiedere a lui, ma lo vedrei bene“. Dopo la pubblicazione, i due hanno specificato sul blog: “Né il sottoscritto né Beppe Grillo si candidano come ministri come riportato nei titoli di alcuni giornali di oggi. Le persone iscritte al Movimento 5 stelle decideranno la squadra di governo attraverso la Rete, quando e se verrà dato l’incarico di formare un governo al M5S”.
Parole che hanno scatenato l’attacco dei deputati Pd Federico Gelli ed Ernesto Magorno: “Complimenti a Marco Travaglio per aver svelate le vere mire di Grillo e Casaleggio. Il tardivo e imbarazzato tentativo di smentire dai parte dei fondatori del Movimento 5 stelle conferma la professionalità del vice direttore del ‘Fatto quotidiano’, che non ha avuto remore nel pubblicare una notizia scomoda per il partito di Grillo. Le parole che Casaleggio dice nell’intervista al giornalista sono chiare, il guru aspira alla poltrona di ministro dell’Innovazione, c’è poco da smentire. A meno che Casaleggio non voglia accusare Travaglio di aver riportato i virgolettati in maniera non fedele. Grillo e Casaleggio hanno sempre detto che non ambivano alle poltrone, invece pensano già alla spartizione dei ministeri”.