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Paolo Romano (Ncd) dopo l’arresto: “Mi dimetto e rinuncio a candidatura Europee”

Il presidente del consiglio regionale della Campania è ai domiciliari con l'accusa di tentata concussione. Tuttavia il regolamento prevede che, una volta depositate le liste, il proprio nome non possa più essere ritirato
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A un giorno di distanza dal suo arresto, Paolo Romano (Nuovo Centrodestra) ha annunciato il ritiro della sua candidatura per le Europee del 25 maggio, nonché le sue dimissioni da presidente del consiglio regionale della Campania, incarico da cui si era autosospeso proprio in vista della sua partecipazione alle prossime elezioni. Come hanno precisato i suoi legali, la decisione sarebbe stata presa “per evitare situazioni d’imbarazzo sia alla Presidenza del Consiglio Regionale, sia al partito”. 

Tuttavia, secondo il regolamento, una volta che le liste elettorali sono state chiuse la candidatura non può più essere ritirata. Questo implica che, durante le votazioni di domenica 25 maggio, il nome di Paolo Romano sarà presente sulla scheda e potrà ricevere le preferenze da parte degli elettori. Come ha spiegato anche il suo legale: “In teoria, potrà essere votato ed eletto, ma sono convinto che se dovesse essere comunque eletto rinuncerà in quanto la sua scelta inderogabile deriva dalla presenza di una misura cautelare“. Inoltre “una manifestazione espressa di rinuncia, insieme alle lettera che Romano invierà al Partito, avrà di certo ripercussioni sugli elettori”.

Ieri il gip aveva disposto per lui gli arresti domiciliari con l’accusa di tentata concussione. Secondo la Procura e il nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Caserta, infatti, Romano avrebbe costretto il direttore della Asl di Caserta, Paolo Menduni, a nominare persone di fiducia come direttore sanitario e amministrativo dell’ente e al vertice del distretto sanitario di Santa Maria Capua Vetere attraverso “minacce e pressioni”.  

Intanto proseguono le polemiche da parte dei compagni di partito, che criticano i tempi dell’arresto, avvenuto in prossimità del voto. Secondo il deputato Ncd Fabrizio Cicchitto: “La richiesta di custodia cautelare per Romano era stata avanzata il 3 febbraio e la denuncia risale al 2012. Dunque, l’arresto a tre giorni dal voto è una forzatura molto pesante”. 

Anche Angelino Alfano, ospite di Coffee Break, è tornato sull’argomento: “Tre mesi e mezzo dopo la richiesta di arresto e a 4 giorni dal voto l’hanno arrestato; mi chiedo solo: perché non prima, consentendoci di non candidarlo?”. 

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