Presentato in concomitanza al Festival del Cinema di Cannes, la pellicola (25 milioni di budget) segue l’evoluzione della Coppa del Mondo attraverso i tre grandi presidenti della Fifa: Jules Rimet (Gerard Depardieu), Joao Havelange (Sam Neill) e Joseph Blatter (Tim Roth). Ovviamente non c’è traccia degli intrecci politici con il fascismo italiano (Mondiale 1934) e con le dittature militari in Brasile, né tantomeno degli scandali recenti
‘United Passion’ non è solo un film con grandi attori che racconta la storia della Fifa, dalla nascita della Coppa del Mondo ai giorni nostri. È una pellicola ad alto budget (25 milioni di euro) finanziata dalla stessa Fifa, e quindi da Sepp Blatter, per lanciare la sua campagna elettorale in vista della ricandidatura nel 2015 al quinto mandato consecutivo di boss del calcio mondiale. Presentato in concomitanza al Festival del Cinema di Cannes, alla presenza del regista, degli attori e del medesimo raggiante Blatter, United Passion è un kolossal in costume che segue l’evoluzione della Coppa del Mondo attraverso i tre grandi presidenti della Fifa: Jules Rimet (Gerard Depardieu), Joao Havelange (Sam Neill) e Joseph Blatter (Tim Roth), dipinti come un manipolo di visionari che hanno realizzato il sogno più bello del mondo.
Ovviamente non c’è traccia degli intrecci politici con il fascismo italiano (Mondiale 1934) e le dittature militari in Brasile (Mondiali 1970) e Argentina (Mondiali 1978) cui fu assegnata la competizione, in cambio di soldi e mazzette, chiudendo un occhio su omicidi politici, deportazioni, desaparecidos, e ovviamente sulla funzione salvifica che l’ospitare la Coppa del Mondo aveva per questi regimi. Non c’è traccia nemmeno della corruzione che da sempre alberga nei piani altri della Fifa. Nessuna menzione delle inchieste su Joao Havelange, boss della Fifa dal ’74 al ’98, pesantemente coinvolto nella gestione e nel fallimento della ISL, compagnia cui erano delegati tutti gli aspetti commerciali e organizzativi dei tornei Fifa, che secondo una sentenza del tribunale svizzero avrebbe versato mazzette a Havelange per oltre 40milioni.
Nessun accenno nemmeno a tutte le accuse e le inchieste per corruzione che gravitano su Blatter e i suoi accoliti, dagli inizi fino al prossimo Mondiale di Brasile 2014. Anzi. Alla presa d’atto della pubblicazione di libri controversi sui suoi mandati, citati nel film, è contrapposta una scena madre in cui risuona epico il discorso di Tim Roth / Joseph Blatter contro la corruzione, appena dopo il suo insediamento sulla poltrona di presidente della Fifa nel 1998. Ma d’altronde il film proprio da Blatter è stato finanziato, anche se da Zurigo smentiscono e parlano solo di una modesta partecipazione al budget.
Il film, scritto e diretto da Frederic Auburtin e prodotto da Leuviah Films e Thelma Films, è costato 25 milioni. Per capirci è costato più di 12 Anni Schiavo, premiato come miglior film agli ultimi Oscar, e un quarto di Gravity, costosissima pellicola candidata a 10 statuette (vinte 7). Di questi 25 milioni secondo fonti ben informate ben 18 provengono dalle casse della Fifa, per raccontare una storia di sognatori, geni e visionari, che nonostante le pressioni e il malaffare che li circondavano sono riusciti a resistere per regalare al mondo i Mondiali di Calcio. Un kolossal hollywoodiano per mitizzare la propria storia e lanciare la prossima campagna elettorale, alla Fifa c’è chi se lo può permettere.