Italiani: popolo di gonzi o sbruffoni? A giudicare da certe caratteristiche che ha assunto la presente campagna elettorale si direbbe di sì, dato che la gara sembra essere quella a chi la spara più grossa.
I temi concreti sembrano invece essere assenti. Eppure, si tratta di votare contro un’Europa che va rifatta dalla fondamenta o altrimenti gettata nella pattumiera della storia. Si tratta di garantire un futuro a decine di milioni di giovani in tutto il continente. Di porre fine ai regali alle banche e alla finanza. Di fermare lo smantellamento criminale di ogni spazio e servizio pubblico. Di sbugiardare chi dice che i problemi nascono dall’eccessiva spesa pubblica quando il vero problema sono i fiumi di denaro stanziati per salvare le banche a spese dei contribuenti. Di ripristinare il rispetto e la dignità di chi lavora, oggi costretto in molti casi alla precarietà e privato di ogni diritto. Di salvare la pace messa in pericolo dallo scontro fra le potenze ai confini orientali dell’Europa rispettando i diritti di tutte le comunità. Di salvaguardare l’ambiente, nel momento in cui i rapporti scientifici ci avvertono che sempre più esiguo è il margine per invertire la rotta e che il disastro climatico irreversibile è sempre più vicino.
Questa campagna elettorale insulsa e grottesca, nel cui ambito la televisione conferma la sua natura di strumento atto a rimbecillire definitivamente masse di persone già sull’orlo del rimbecillimento per tanti motivi, dimostra quindi quanto la “politica” di lorsignori sia lontana dalla vita e dai problemi concreti di ciascuno di noi. Una dimensione puramente teatrale e spettacolare (ben triste spettacolo peraltro) al cui interno i poveri frustrati che rispondono al nome di cittadini italiani potranno vivere il loro momento di gloria identificandosi con il buon Renzi, l’immarcescibile Berlusconi e lo spaccamontagne Grillo.
Un po’ poco, non vi pare? A me pare che lo stile comunicativo della Lista Tsipras si differenzi positivamente dal quadro sconfortante tratteggiato. E che si combini in modo positivo con i contenuti che sono poi la cosa più importante e dovrebbero restare tali anche per un popolo formalista come il nostro. Per questo come ho già scritto più volte la voterò dando la preferenza a persone che conosco personalmente da molti anni e nelle quali nutro molta fiducia, come Fabio Amato, Raffaella Bolini, Tommaso Fattori, Sandro Medici.
Voglio però aggiungere due ulteriori osservazioni.
Primo, nonostante tutto mi infastidiscono le scomuniche nei confronti del Movimento Cinque Stelle e di Grillo da parte di chi li taccia di essere fascisti o addirittura peggio dei fascisti. Con tutti i suoi limiti si tratta infatti di un fenomeno politico che presenta aspetti stimolanti e interessanti sia dal punto di vista tattico che strategico. Dal primo punto di vista per mettere i bastoni fra le ruote ai disegni autoritari e antipopolari di Renzi e Berlusconi. Dal secondo, per la sua capacità di sperimentare in modo innovativo la partecipazione mediante gli strumenti della Rete. Si tratterà certo di approfondire tale aspetto, battendo talune tendenze plebiscitarie o di delegare tutto all'”uomo del destino”, figura comunque sbagliata e che nel caso di Grillo trovo francamente patetica. Ciò non toglie che l’idea di un esecutivo Cinquestelle da definire con la democrazia di base vada sviluppata e possa trovare interessanti applicazioni di fronte al probabile fallimento di Renzi e C.
Secondo, quale che sia la scelta elettorale di domenica prossima (Lista Tsipras, Cinquestelle, astensione, Pd o altro) ciascuno di noi, a meno che non faccia parte di quel ristretto ceto di privilegiati antisociali beneficato dalle politiche europee, si troverà, nei prossimi tempi, di fronte a situazioni difficili e a scelte obbligate. Nel senso di difendere e ampliare gli spazi pubblici e conseguire maggiore equità retributiva e nella diffusione dei posti di lavoro. Su questo occorrerà ritrovarsi per costruire un destino comune a livello nazionale ed europeo. Ovvero perire, senza che gli uomini del destino ovviamente facciano nulla per impedirlo. Del resto sono troppo impegnati a parlare di scemenze senza senso.