“Ferrovie senza pace, Montezemolo spera”. Lo scrive oggi sul suo sito Massimo Mucchetti, senatore del Pd e presidente della commissione Industria di Palazzo Madama. Il fatto è che la sostituzione di Mauro Moretti – che la settimana scorsa ha ricevuto le deleghe di capo azienda in Finmeccanica – si sta rivelando più difficile del previsto. “L’assemblea della FS spa“, nota l’ex vicedirettore del Corriere della Sera, “è stata aggiornata tre volte, prima seduta a vuoto venerdì 15 maggio, le altre il lunedì e il martedì successivi, e poi rinviata al 27 maggio, dopo le elezioni. Curioso ove si consideri che c’è un solo azionista, il Tesoro”. “Quando è in ballo il potere vero – continua Mucchetti – si può rallentare la famosa velocità”. Quella sempre predicata, almeno a parole, da Matteo Renzi in questi tre mesi di governo. Ma che c’entra Luca Montezemolo? Il presidente della Ferrari è fondatore e azionista di Ntv, la società che gestisce il treno Italo. La quale, a meno di due anni dal debutto, ha annunciato il ricorso agli ammortizzatori sociali per contenere le perdite. “Il nuovo ad di Finmeccanica”, secondo il senatore, “vorrebbe in FS la promozione del direttore generale Michele Elia per completare l’opera sua”. Ma “il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, lo contrasta”. Il collegamento? “Nel recente passato, Lupi si era battuto per la riduzione dell’affitto dei diritti di passaggio dell’alta velocità sulla rete ferroviaria a beneficio della Ntv e del suo Italo, dai conti malmessi”. Ntv “i cui azionisti non perdono occasione per vantare la propria vicinanza a Palazzo Chigi”. Insomma: Elia sarebbe in pole position e rappresenterebbe anche quella “soluzione interna” già scelta dal governo nel caso di Eni (con Claudio Descalzi) ed Enel (con Francesco Starace). Ma Lupi non è d’accordo perché la sua nomina lascerebbe porte aperte all’influenza di Moretti. Che, va ricordato, lascia un’azienda in utile (460 milioni) ma anche la pesante eredità di un’indagine della Commissione Ue che contesta la concessione di aiuti di Stato per oltre 2 miliardi. Ecco perché ora “il premier Renzi è chiamato alla mediazione”. Il presidente della commissione Industria conclude scrivendo: “L’argomento che, con Elia, Moretti avrebbe troppo potere non può giustificare favori a Montezemolo. Si può anche cambiare, ma senza sconti per gli amici degli amici. La concorrenza va fatta, ma senza furbizie. Specialmente se si pensa di quotare l’alta velocità in Borsa“.
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Ferrovie, Mucchetti: “Sostituzione di Moretti si complica. E Montezemolo spera”
Il presidente della commissione Industria di Palazzo Madama scrive sul suo sito che l'assemblea delle Fs è stata aggiornata tre volte senza che si riuscisse a individuare il nome del nuovo ad. In pole position c'è infatti il dg Elia, ma la "soluzione interna" non piace al ministro dei Trasporti Lupi. Che "si è battuto per la riduzione dell’affitto dei diritti di passaggio dell’alta velocità sulla rete ferroviaria a beneficio della Ntv" di Montezemolo. Conclusione: "Si può anche cambiare, ma senza sconti per gli amici degli amici"
“Ferrovie senza pace, Montezemolo spera”. Lo scrive oggi sul suo sito Massimo Mucchetti, senatore del Pd e presidente della commissione Industria di Palazzo Madama. Il fatto è che la sostituzione di Mauro Moretti – che la settimana scorsa ha ricevuto le deleghe di capo azienda in Finmeccanica – si sta rivelando più difficile del previsto. “L’assemblea della FS spa“, nota l’ex vicedirettore del Corriere della Sera, “è stata aggiornata tre volte, prima seduta a vuoto venerdì 15 maggio, le altre il lunedì e il martedì successivi, e poi rinviata al 27 maggio, dopo le elezioni. Curioso ove si consideri che c’è un solo azionista, il Tesoro”. “Quando è in ballo il potere vero – continua Mucchetti – si può rallentare la famosa velocità”. Quella sempre predicata, almeno a parole, da Matteo Renzi in questi tre mesi di governo. Ma che c’entra Luca Montezemolo? Il presidente della Ferrari è fondatore e azionista di Ntv, la società che gestisce il treno Italo. La quale, a meno di due anni dal debutto, ha annunciato il ricorso agli ammortizzatori sociali per contenere le perdite. “Il nuovo ad di Finmeccanica”, secondo il senatore, “vorrebbe in FS la promozione del direttore generale Michele Elia per completare l’opera sua”. Ma “il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, lo contrasta”. Il collegamento? “Nel recente passato, Lupi si era battuto per la riduzione dell’affitto dei diritti di passaggio dell’alta velocità sulla rete ferroviaria a beneficio della Ntv e del suo Italo, dai conti malmessi”. Ntv “i cui azionisti non perdono occasione per vantare la propria vicinanza a Palazzo Chigi”. Insomma: Elia sarebbe in pole position e rappresenterebbe anche quella “soluzione interna” già scelta dal governo nel caso di Eni (con Claudio Descalzi) ed Enel (con Francesco Starace). Ma Lupi non è d’accordo perché la sua nomina lascerebbe porte aperte all’influenza di Moretti. Che, va ricordato, lascia un’azienda in utile (460 milioni) ma anche la pesante eredità di un’indagine della Commissione Ue che contesta la concessione di aiuti di Stato per oltre 2 miliardi. Ecco perché ora “il premier Renzi è chiamato alla mediazione”. Il presidente della commissione Industria conclude scrivendo: “L’argomento che, con Elia, Moretti avrebbe troppo potere non può giustificare favori a Montezemolo. Si può anche cambiare, ma senza sconti per gli amici degli amici. La concorrenza va fatta, ma senza furbizie. Specialmente se si pensa di quotare l’alta velocità in Borsa“.
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Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "È quello che abbiamo chiesto. Ma capire è una parola inutile. Io non capisco niente e chi ci capisce è bravo. Si chiede, si fa e si combatte per ottenere rispetto. Capire no, mi spiace. Magari, capire qualcosa mi piacerebbe". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi ai cronisti che le chiedono se la giornalista potrà avere altre visite da parte dell'ambasciata.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - Nella telefonata di ieri "avrei preferito notizie più rassicuranti da parte sua e invece le domande che ho fatto... glielo ho chiesto io, non me lo stava dicendo, le ho chiesto se ha un cuscino pulito su cui appoggiare la testa e mi ha detto 'mamma, non ho un cuscino, né un materasso'". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "No, dopo ieri nessun'altra telefonata". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, ai cronisti dopo l'incontro a palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni. "Le telefonate non sono frequenti. E' stata la seconda dopo la prima in cui mi ha detto che era stata arrestata, poi c'è stato l'incontro con l'ambasciatrice, ieri è stato proprio un regalo inaspettato. Arrivano così inaspettate" le telefonate "quando vogliono loro. Quindi io sono lì solo ad aspettare".
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "Questo incontro mi ha fatto bene, mi ha aiutato, avevo bisogno di guardarsi negli occhi, anche tra mamme, su cose di questo genere...". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, lasciando palazzo Chigi dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "Cerca di essere un soldato Cecilia, cerco di esserlo io. Però le condizioni carcerarie per una ragazza di 29 anni, che non ha compiuto nulla, devono essere quelle che non la possano segnare per tutta la vita". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi.
"Poi se pensiamo a giorni o altro... io rispetto i tempi che mi diranno, ma le condizioni devono essere quelle di non segnare una ragazza che è solo un'eccellenza italiana, non lo sono solo il vino e i cotechini". Le hanno detto qualcosa sui tempi? "Qualche cosa - ha risposto -, ma cose molto generiche, su cui adesso certo attendo notizie più precise".
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "La prima cosa sono condizioni più dignitose di vita carceraria e poi decisioni importanti e di forza del nostro Paese per ragionare sul rientro in Italia, di cui io non piango, non frigno e non chiedo tempi, perché sono realtà molto particolari". Lo ha detto Elisabetta Vernoni, mamma di Cecilia Sala, dopo l'incontro a palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni.
Roma, 2 gen. (Adnkronos) - "Adesso, assolutamente, le condizioni carcerarie di mia figlia". Lo dice Elisabetta Vernoni, madre di Cecilia Sala, dopo l'incontro con la premier Giorgia Meloni a palazzo Chigi ai cronisti che le chiedono quali siano le sua maggiori preoccupazioni. "Lì non esistono le celle singole, esistono le celle di detenzione per i detenuti comuni e poi le celle di punizione, diciamo, e lei è in una di queste evidentemente: se uno dorme per terra, fa pensare che sia così...".