Il 17 maggio scorso si è celebrata la Giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia, che in ogni Paese civile è occasione di confronto, incontro e dibattito su un tema che invece in Italia, il più delle volte, fatica ancora a generare una discussione sensata e razionale.
Infatti, anche quest’anno quella bella celebrazione è stata offuscata dal caso del Liceo linguistico Stabili-Trebbiani di Ascoli, la cui Preside si è resa protagonista di un episodio di chiara e dura omofobia.
Alcuni studenti avevano scritto un comunicato del tutto sincero: “In occasione di questa ricorrenza vorremmo lasciare una riflessione a tutti: è giusto che nel 2014 qualcuno non debba avere il diritto di scegliere chi amare? E’ importante per noi informare per poi discuterne insieme in qualsiasi momento su queste tematiche.” Apriti cielo! La Preside ha ribattuto come segue: “E’ contro natura, non è possibile che un essere umano possa amare un altro essere umano dello stesso sesso, a me fa schifo“. Dunque, niente comunicato.
A parte la presunzione che il solo fatto di essere preside legittimi a determinare ciò che nel campo delle relazioni umane è possibile oppure no, si potrebbe facilmente ribattere, come fa un ex alunno dello stesso liceo, che è dovere di una preside informarsi e, soprattutto, sapere che ogni volta che si affrontano temi come l’omosessualità, l’omofobia o la transfobia si hanno davanti persone, soprattutto giovani, che subiscono quotidianamente il peso di essere gay, lesbiche o transessuali. Questa Preside non può sottrarsi alla responsabilità di avere alimentato ed alimentare, con una sola frase, un clima di omofobia: come farà d’ora in poi uno studente o una studentessa del Liceo in questione ad opporsi a episodi di bullismo che lo/la riguardano, se pure la stessa Preside legittima in tal modo un linguaggio d’odio nei confronti di gay e lesbiche?
Senza contare che l’Italia ha firmato trattati internazionali e partecipato a iniziative europee che vietano ogni discriminazione fondata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere e si impegnano a combattere l’omotransfobia e il bullismo nelle scuole.
E mentre le sofisticate argomentazioni degli omofobi come “mi fanno schifo“, “sono contro natura” o “a me i gay non danno fastidio, anzi…” continuano a farsi largo nel dibattito pubblico, merita di essere segnalato un interessante convegno organizzato da Magistratura Democratica e dagli amici e colleghi di Articolo29 e Avvocatura per i diritti Lgbti – Rete Lenford, che si terrà a Roma il 30 maggio prossimo. E’ un convegno gratuito, accreditato presso l’Ordine degli avvocati di Roma, sul matrimonio e le famiglie omogenitoriali, dal titolo “La Costituzione e la discriminazione matrimoniale delle persone gay e lesbiche e delle loro famiglie“.
Qui tutte le informazioni. Si tratta di un approfondimento curato da avvocati, magistrati e accademici di alto livello, che sicuramente servirà a correggere le storture di un dibattito che ci ha abituati ormai ad affermazioni di ogni tipo.
Rivolto a chi vuole un dibattito serio e genuino, dal quale scompaiano parole come “schifo” e “innaturale” e riemergano invece termini come Costituzione, diritti fondamentali e famiglia.