Dal 21 al 25 maggio sotto le Due Torri la manifestazione dedicata a essenze, fragranze e odori. Tanti gli eventi in giro per la città: mostre, installazioni e incontri dedicati al più delicato dei cinque sensi
Profumo, essenza, fragranza, odore, puzza. Si allarga ancora una volta lo spettro olfattivo dell’umana percezione per il quinto anno consecutivo, grazie allo Smell – Festival dell’olfatto, dal 21 al 25 maggio 2014 a Bologna, che per quest’anno dedica l’edizione al ‘Sogno’. Non a caso il protagonista de “Il Profumo” di Patrick Suskind (1985, Tea) diceva: “Colui che dominava gli odori, dominava gli uomini”. L’inodore Grenouille volle creare nella Francia del XVIII secolo il profumo meraviglioso che avrebbe costretto l’intera umanità ad idolatrarlo senza fine. Il folle e miserabile dall’olfatto sovraumano per ottenere il suo risultato uccise però ventiquattro fanciulle. Nulla di tutto questo accadrà nella placida Bologna che stappa il naso dall’inquinamento di polveri sottili e lo volge all’insù verso quegli spazi della città che per cinque giorni ‘odoreranno’ come mai in tutto l’anno. In fondo fantasia sperimentatrice letteraria e realtà profumiera odierna non sono filosoficamente così distanti: la ricerca dell’essenza sempre più vicina alla perfezione è segretamente anelata da ogni maestro delle fragranze. Ecco allora che la quinta edizione del festival diretto e ideato da Francesca Faruolo, sostenuto dai finanziamenti di Regione Emilia Romagna e da sponsor privati tra i più ‘in’ tra i creatori di profumo contemporanei. “E’ un festival esperienziale”, spiega la Faruolo, “attraverso fragranze e profumi mai sentiti vogliamo che la mente dello spettatore metta in funzione quei talenti che non sa di avere”.
Si inizia mercoledì 21 maggio al MAMbo – Museo d’arte Moderna di Bologna con un evento artistico straordinariamente insolito: l’installazione ipnotica “Electronic ether” di Marcos Lutyens, artista di Los Angeles di fama internazionale. Attraverso l’olfatto, il tatto e l’udito gli spettatori dell’installazione saranno sospesi in una sorta di stato ipnotico, in un viaggio dentro e fuori quei social network che hanno profondamente mutato le nostre modalità comunicative e il nostro modo di interagire con il mondo. Una mostra che scavalca la dimensione classica della fruizione dell’opera d’arte per diventare viaggio individuale della coscienza. Il 23 maggio, invece, all’hotel Majestic, già Baglioni, inaugura “Onirica” la mostra con le opere di Daniele Folesani dove verrà assegnato un profumo ai sogni, ma soprattutto agli incubi più ricorrenti come la morte, le oscure presenze e quello di essere inseguiti da qualcuno. Poi ancora: May it come true – al Museo della Musica fino al 2 giugno, però – dove 5 sogni olfattivi si avvereranno grazie a cinque celebri creatori di fragranze: Giuseppe Caruso (Atelier arti olfattive), Antonio Gardoni (Bogue), Martino Cerizza e Giovanni Sammarco, un profumiere artigiano che, sulla falsariga della maison parigina Etat libre d’Orange che utilizza aromi di sangue, saliva e sperma umano, presenterà alcune materie prima rarissime dai sentori animalici, alla base delle nostra memoria olfattiva, della comunicazione dell’attrazione tra i sessi. La vera sorpresa di Smell, infine, proviene da un altro maestro della profumeria bolognese: Giovanni Padovan. Il proprietario della Profumeria al Sacro Cuore farà provare al pubblico il profumo Dallandra, ovvero la fragranza dall’odore audace e carnale sognata e fantasticata dal compianto Lucio Dalla. “Per tanto tempo Dalla aveva chiesto a Padovan, suo amico, di creare un profumo dal cattivo odore che il cantante avrebbe voluto intitolare ‘Landra’ (in dialetto bolognese ‘puzza’ ndr)”.