L'esame avverrà mercoledì su richiesta del pm che ha aperto un'inchiesta. Secondo le prime testimonianze, Vincenzo Sapia avrebbe aggredito un militare e subito dopo si sarebbe accasciato a terra. Da una prima analisi del medico legale il 29enne sarebbe deceduto per un infarto
Sarà l’autopsia a chiarire le cause che hanno provocato la morte di Vincenzo Sapia, il 29enne morto sabato 24 maggio durante un intervento dei carabinieri, a Crosia (Cosenza). L’esame sarà effettuato mercoledì nell’ospedale di Rossano (leggi). L’accertamento è stato disposto dal pm della Procura della Repubblica di Rossano, Maria Sofia Cozza, che ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità dei tre militari che erano insieme a Sapia nel momento in cui il giovane è deceduto. Martedì il sostituto procuratore Cozza assegnerà l’incarico al medico legale, che il giorno dopo effettuerà l’esame autoptico.
Intanto i carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza, insieme ai poliziotti della Squadra mobile, hanno sentito le persone che si trovavano sul posto al momento della morte del 29enne. Dalle prime deposizioni sembra che sia stata confermata la prima ricostruzione, secondo la quale, Sapia – che avrebbe sofferto di disturbi psichici e sarebbe stato sottoposto per questo in passato a trattamento sanitario obbligatorio – era andato in escandescenze, e per questo i presenti avevano chiamato i carabinieri. All’arrivo dei militari, il ragazzo si sarebbe denudato, rimanendo in mutande, e avrebbe aggredito un carabiniere, afferrandolo per il collo e sferrandogli dei pugni. E’ stato a questo punto che il ragazzo si è accasciato a terra, morendo poco dopo. Secondo il medico legale – che ha effettuato l’esame esterno del cadavere di Sapia -, il giovane sarebbe morto per infarto. Il medico, inoltre, non ha rilevato sul corpo di Sapia segni di violenza o di percosse.