La cassa integrazione straordinaria per i dipendenti dell'azienda di pannelli in legno scade a luglio. A maggio è stata aperta una procedura di mobilità. Ma la società intende fare richiesta di proroga di sei mesi dell'ammortizzatore sociale al ministero dello Sviluppo Economico, ma intanto si cerca un nuovo acquirente: in prima fila c'è una società cinese
Il gruppo Trombini tira un mezzo sospiro di sollievo. La sezione fallimentare del tribunale di Ravenna, infatti, ha omologato le due proposte di concordato preventivo presentate dal gruppo. Così, si scongiura la prospettiva del fallimento per la società che produce pannelli in legno destinati al mercato del mobile. Eppure, si tratta solo di un mezzo sospiro. Rimangono con il fiato sospeso i 420 lavoratori in cassa integrazione straordinaria in scadenza a luglio, nei confronti dei quali è stata anche aperta una procedura di mobilità.
Tempi duri per tutti i dipendenti, quindi, dal Piemonte alle Marche. In provincia di Torino si trovano infatti gli stabilimenti di Frossasco e Luserna San Giovanni – rispettivamente 118 e 36 lavoratori -, che fanno capo alla Annovati, azienda del gruppo. Gli altri marchi nell’orbita Trombini sono la Rafal di Piangipane (Ravenna), la Falco di Pomposa (Ferrara) e la Raf di Pesaro. A marzo del 2013, le due società in cui era stato diviso il gruppo, Trombini spa e Trombini srl, di fronte all’impossibilità di fare fronte ai debiti contratti con le aziende creditrici, avevano fatto richiesta di concordato preventivo: per i lavoratori era scattata la cassa integrazione straordinaria.
Più di un anno dopo, il 20 maggio 2014, per tutti i 420 dipendenti Trombini è stata aperta una procedura di mobilità. Fonti aziendali precisano che si tratta di un atto dovuto per legge nel momento in cui si avvicina la scadenza della cassa integrazione, prevista per il 23 luglio, ma che la società intende fare richiesta di proroga di sei mesi dell’ammortizzatore sociale. La domanda sarà presentata al tavolo al ministero dello Sviluppo Economico, che si terrà il prossimo 27 maggio: altri sei mesi di cassa integrazione consentirebbero di avere più tempo per trovare un acquirente. “Dall’azienda ci hanno riferito di avere ricevuto diverse offerte, anche se tutte a livello informale – spiega Marco Bosio della Fillea Cgil di Torino -. La trattativa più importante riguarda una società cinese, che ha inviato propri rappresentanti in Italia per più di un mese a conoscere la realtà del gruppo”.