A Meta di Sorrento, il paese di Francesco Schettino, vince il candidato sindaco sponsorizzato dal comandante della Costa Concordia e del naufragio sull’Isola del Giglio. Con appena 100 voti circa di vantaggio trionfa a sorpresa Giuseppe Tito, esponente storico del Pd, buon amico del consigliere regionale democrat Antonio Amato, animatore di iniziative elettorali con la partecipazione del sottosegretario Pd Filippo Bubbico e del neo europarlamentare Pd Massimo Paolucci.
E proprio a uno di questi appuntamenti – ironia della sorte, sulla sicurezza dei trasporti – si è palesato anche Schettino: in buona forma, abbronzato, sorridente, fotografato a stringere la mano a Tito e a Bubbico. I cronisti di buona memoria hanno ricordato una dichiarazione di Tito pochi giorni dopo il naufragio della Concordia: “Schettino? Un eroe, ha salvato centinaia di vite”.
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I due sono amici e si stimano. Così un blog, Politica in Penisola del giornalista Vincenzo Califano, ha pubblicato in esclusiva l’appello di Schettino a votare Tito. “In Tito non si è mai assottigliato l’entusiasmo di sentirsi utile, lo ricordo sempre presente, dove la sola gratificazione è stata l’elemento trainante della sua irrefrenabile attività del sapersi mettere a disposizione degli altri. Un giovane al servizio della comunità, e non il contrario, un concetto pratico da lui sempre applicato con entusiasmo, che dovrebbe prescindere da ogni colorazione politica e trovare puntuale riscontro nei ricordi di chiunque con onestà rivolge un pensiero al passato. Colgo l’occasione per esprimere a tutti i Metesi indistintamente la mia sincera gratitudine per l’affetto dimostratomi in questi due anni, allo stesso modo non posso esimermi dal sottolineare le doti umane, che ho avuto modo di riscontrare personalmente in Giuseppe Tito”.
La notizia, ripresa da ‘Il Fatto Quotidiano’, ha fatto il giro del mondo. Bubbico ha preso le distanze: “Non l’avevo riconosciuto, chiedo scusa alle famiglie delle 32 vittime”. Tito, sollecitato dai vertici nazionali del Pd, ha dovuto pronunciare una pubblica dichiarazione di ‘disconoscimento’ dell’appoggio di Schettino. Ma chi risiede qui sa che è stato solo un gioco delle parti. E chissà, forse proprio l’appello del comandante della Concordia ha scavato quelle poche decine di voti che hanno regalato la vittoria a Tito. Perché Schettino a Meta di Sorrento è ancora benvoluto, amato e protetto dalla comunità locale. Che forse non lo considera un eroe, ma non lo ha mai abbandonato.