“Un risultato storico. Sono commosso e determinato adesso al lavoro per un’Italia che cambi l’Europa. Grazie #unoxuno #senza paura”. Matteo Renzi non parla in pubblico a caldo, ma su twitter commenta la vittoria netta, con oltre il 40% dei voti alle elezioni europee. Il premier parlerà solo in mattinata, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Ad annunciarlo è Lorenzo Guerini, vicesegretario del partito, che è stato il primo della compagine dem a cantare vittoria: “Abbiamo vinto noi. Un risultato straordinario. Il Pd è il primo partito della sinistra europea. Viene premiato il lavoro del governo: i cittadini italiani hanno capito che il Paese sta già cambiando in soli 80 giorni”. Una linea avallata e rilanciata da Debora Serracchiani, che si è presentata nella sala stampa del Nazareno accompagnata da tutta la segreteria, i ministri e i capigruppo del partito: “Siamo consapevoli della responsabilità che questo risultato affida al Pd. Il voto garantisce legittimazione straordinaria in capo al Pd. Ringraziamo tutti i nostri militanti che ci hanno accompagnato in queste settimane”.
Il risultato del Pd, primo partito nel gruppo socialdemocratico europeo, dà la forza a Renzi (e il suo tweet testimonia questa intenzione) per chiedere un cambio di rotta all’Europa dell’austerity, complice anche il semestre di presidenza italiana. C’é poi un’altra soddisfazione che il leader Pd si toglie ed è tutta interna. Ora la vecchia guardia dem esce definitivamente rottamata da un voto che mai, da quando il Pd è nato nel 2007, nessuno si sarebbe neanche sognato. Tutti hanno remato nella stessa direzione in campagna elettorale ma la minoranza si preparava già ad arginare il leader dem in caso di risultato insoddisfacente. A questo proposito arriva l’apertura di Maria Elena Boschi: “La segreteria è di tutto il partito. Fin dall’inizio Renzi lo ha detto. Poi una parte ha scelto di non entrare inizialmente, ora probabilmente quella scelta verrà rivista”.