“Questo è un Paese che ha un prezzo: 80 euro, vergogna”. E ancora: “Mi viene da piangere. Io emigro, qui non c’è speranza”. Sul blog di Beppe Grillo si rincorrono i post amari degli attivisti dopo le proiezioni sui risultati delle elezioni europee, che danno il Partito democratico intorno al 40 per cento e il Movimento 5 stelle al 22.
“Nessun commento” è invece la parola d’ordine che gira nel quartier generale dei pentastellati allestito in un albergo all’Eur, nella periferia a Roma. Deputati e senatori prendono tempo in attesa dei risultati definitivi. “Sono dati aleatori e provvisori. Non commentiamo”, afferma Roberta Lombardi poco dopo la mezzanotte. “Ma sarà una lunga notte”, aggiunge la deputata Cinque Stelle. Lascia intendere che la battaglia è solo all’inizio e che potrebbe esserci qualche sorpresa. Grillo non è venuto a Roma, ha raggiunto Gianroberto Casaleggio a Milano. Ha voluto seguire insieme a lui l’esito delle europee per verificare se la loro scommessa è andata in porto. La conferenza stampa prevista per lunedì pomeriggio proprio è saltata. Si è deciso di sostituirla con un video che il leader Cinque stelle registrerà “solo quando i dati saranno certi”. Ma sul blog, finestra sul mondo grillino si respira un clima di sconforto. “Il dato degli exit poll è drammatico! Un paese che si fida di Renzi dopo essersi fidato di Berlusconi per 20 anni è finito”, si legge in un commento. Delusione ma non solo, c’è spazio per gli sfottò: “Domani date uno schiaffo ad un grillino, e ditegli che è lo schiaffo della realtà dei fatti”, scrive un utente facendo il verso alle parole di Casaleggio in piazza San Giovanni.
Molti poi sono i post che si scagliano contro Grillo e gli ricordano la “promessa” fatta nelle piazze: “Beppe – scrivono – avevi detto che o vincevi o andavi a casa. Ora vattene”. E fra questi c’è anche chi chiede, ironicamente, un collegamento streaming con la casa del leader dei 5 stelle.
Non si sono fatti attendere su Twitter i commenti di ex deputati pentastellati. “Non sarò un mago della comunicazione – scrive il “dissidente” Luis Alberto Orellana, senatore espulso dal Movimento – ma era facile capire che Beppe Grillo ha sbagliato a definirsi ‘oltre Hitler’. Ha spaventato tanti”. Rincara la dose Monica Casaletto, anche lei passata al gruppo Misto. “Che pena vedere un immenso capitale di parlamentari – scrive poi – proposte e idee in rete sacrificate sull’altare della più becera propaganda”. Francesco Campanella, senatore grillino espulso, aggiunge con un post su Facebook: “La migliore riforma del M5S è che Grillo regali il simbolo al movimento, gli attivisti lo riprendano in mano rimuovendo i cerchi magici e coloro tra i portavoce che si sono trasformati in portavoce del capo. Usando una vecchia espressione: bisogna assaltare il quartier generale”.