Venti, invece, i pc che le Fiamme Gialle hanno prelevato a Bologna. A Milano intanto il pm Luigi Orsi affida a consulenti nuova analisi conti Unipol prima della fusione
Sono una sessantina i computer sequestrati nella sede di UnipolSai e acquisiti in Consob durante l’operazione di giovedì scorso dalla Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta del pm di Milano Luigi Orsi con al centro le presunte irregolarità nella fusione tra Unipol Assicurazioni, Premafin Finanziaria, Milano Assicurazioni e Fondiaria Spa e che vede tra gli indagati l’ad della compagnia delle coop, Carlo Cimbri. Da quanto si è saputo eventuali profili di responsabilità di funzionari della Commissione di Borsa verranno valutati dopo l’analisi del materiale raccolto la scorsa settimana dalle Fiamme gialle, tra cui appunto i contenuti dei pc acquisiti negli uffici dell’authority (circa 45) e sequestrati nella sede di Bologna del gruppo (circa 20).
Intanto il procuratore Orsi sta disponendo l’analisi dei conti di Unipol prima della fusione con l’ex galassia Ligresti (Fondiaria Sai, Milano Assicurazioni e Premafin) da parte di consulenti tecnici. La decisione segue la richiesta formulata alla Consob dal pm fin dal 2012 di approfondire il valore dei prodotti finanziari strutturati in pancia a Unipol in seguito alla pubblicazione, da parte de Linkiesta, del Progetto Plinio elaborato da Ernst & Young, che mostrava come il patrimonio netto della compagnia assicurativa variasse, e non di poco, a seconda della società di revisione. Un elemento da non sottovalutare soprattutto in vista del controvalore pagato per l’allora imminente fusione: è dall’analisi dei bilanci e della solidità del gruppo che vengono stabiliti concambi, cio il valore base della compravendita, nonché i conseguenti pesi azionari.
Ora la consulenza disposta dalla Procura dovrà stabilire la veridicità dello studio e, di conseguenza, se la maxi fusione è stata realizzata su basi corrette. O se, invece, si configura l’ipotesi di aggiotaggio su cui indaga la procura di Milano in quanto il valore di Unipol Assicurazioni, secondo l’analisi, sarebbe stato drogato grazie a una valutazione al rialzo degli immobili e gli oltre sei miliardi di derivati in pancia alla società, mentre i valori di Fondiaria venivano abbassati con rettifiche selvagge.