Secondo un rapporto pubblicato dagli analisti di Citi le motivazioni dello storico risultato raggiunto dal Partito Democratico alle elezioni europee vanno ricercate nei 100 giorni antecedenti al voto, in cui il presidente del Consiglio è riuscito a convincere gli italiani grazie a un mix ben bilanciato di carisma e battaglie minori. Fondamentale anche il ruolo della stampa che ha spinto sul rischio sorpasso di M5s sul Pd
Matteo Renzi premiato dalla politica delle piccole riforme. Secondo un rapporto pubblicato da Citi per gli investitori, il sorprendente risultato del Partito Democratico alle elezioni europee è da attribuire al percorso fatto dal presidente del Consiglio nei suoi primi 90 giorni di governo. Renzi, infatti, “ha optato per un uso più pragmatico del tempo che lo separava dalla elezioni, cercando di convincere gli italiani attraverso una serie di piccole battaglie vinte”, prima su tutte il decreto Irpef, che ha portato nelle tasche di 10 milioni di italiani con reddito netto tra gli 8mila e i 24mila euro l’anno un aumento di 80 euro in busta paga.
Ma non si tratta soltanto di questo. L’analisi fa una riflessione anche sul distacco di quasi 20 punti percentuali tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Sicuramente Renzi ha giocato un ruolo fondamentale, regalando al governo un assetto meno tradizionale e trascinato dal suo carisma. Ma il calo di voti del Movimento 5 Stelle e il boom del Pd trovano spiegazione anche nell’utilizzo della stampa durante la campagna elettorale. Secondo il rapporto, infatti, “i giornali si sarebbero a lungo soffermati sulla possibilità di un sorpasso ‘mortale’ di Beppe Grillo ai danni di Renzi e questo avrebbe permesso al Pd di ottenere un risultato mai raggiunto”. Ma il Movimento 5 Stelle deve anche fare i conti con qualche occasione sprecata; l’opposizione portata avanti dal gruppo è stata vista da molti come “una mancata opportunità di fare riforme utili al paese”.
Ora per loro si aprono due possibilità; prima delle elezioni, infatti, “Grillo aveva dichiarato che, in caso di sconfitta, avrebbe lasciato la guida del Movimento”. Al momento l’ipotesi è stata scongiurata, anche perché secondo Citi il Movimento senza di lui rischia di svanire. Al tempo stesso “se l’ex comico decide di portare avanti questo impegno deve mitigare il suo messaggio di antipolitica che, probabilmente, ha allontanato una parte di elettori, facendo registrare un -4% rispetto alle politiche del 2013″.
Movimento 5 Stelle a parte, ora per Renzi la strada è molto più libera da ostacoli; i suoi alleati di governo, Nuovo Centrodestra e Scelta Civica, hanno ottenuto dei risultati marginali. Questo permette al presidente del Consiglio “di portare avanti il suo percorso di riforme o, tra qualche tempo, di chiedere nuove elezioni per avere una nuova maggioranza. Tuttavia non si può escludere nemmeno la possibilità di un rimpasto di governo, magari coinvolgendo all’interno dell’esecutivo qualche dissidente del Movimento 5 Stelle, limitando così il potere di Alfano e di Scelta Civica”.
Quello che emerge dalle elezioni è “un quadro decisamente positivo per gli investitori, anche se ci sono ancora molti ostacoli legati al caso italiano, in particolare una debolezza strutturata in alcune condizioni macro-ambientali”. Ma il rapporto ribadisce che “dopo anni di performance negative, ora c’è spazio per un recupero delle azioni italiane in un contesto di mercato complessivamente positivo”.