“Io rimango a guidare il partito. Per favore, non parliamo più dei miei figli”. Il leader di Forza Italia continuerà a essere lui, Silvio Berlusconi. A dichiararlo è stato proprio l’ex Cavaliere che nel corso del comitato di presidenza di Forza Italia e, oltre a ribadire la stabilità della sua leadership, taglia corto sulle voci – che circolano da mesi – di una successione della figlia maggiore, Marina Berlusconi. Berlusconi lancia anche l’allarme sulla situazione economica e finanziaria di Fi. “Siamo con l’acqua alla gola, servono soldi”, dice allo stato maggiore del partito, sapendo che se, la sua leadership non verrà messa in discussione, potrà provvedere con le proprie risorse a rimpinguare le casse del partito. In linea con la volontà di rimanere al vertice, apre a eventuali primarie di coalizione – che si faranno quando ci saranno le condizioni per una riunificazione del centrodestra – e non a quelle interne.
Centrale nel corso del comitato è stata l’analisi del flop elettorale del partito, fermo al 16,7 per cento. Per l’ex premier, però, non si tratta di una sconfitta perché il responsabile del risultato è stato l’astensionismo: “Noi non abbiamo perso – ha detto-. Il 50% degli elettori non ha compreso che doveva essere protagonista del voto”. Riconosce l’errore di avere elogiato il presidente del Consiglio (“Noi abbiamo fatto il possibile, l’unica colpa che ho io è che ho detto che Renzi era simpatico e capace. Non lo ripeterò mai più”) e spiega ai suoi la nuova strategia nei confronti dei 5 Stelle: “Se siete d’accordo non rispondiamo più alle provocazioni. Ignoriamoli”. Quindi, niente più risposte ai loro attacchi. Pensava però che le urne restituissero numeri superiori al 20% “per l’entusiasmo che ho trovato in giro”, ha precisato. Nel corso del comitato è stato anche annunciato il via ai congressi cittadini, un progetto illustrato da Denis Verdini che parla del coinvolgimento di 1942 comuni. Che è l’altra via, oltre al tesseramento, per raccogliere fondi.
Tanti gli elementi che hanno penalizzato la campagna elettorale di Forza Italia: in testa la sua mancata partecipazione, seguita dagli attacchi di Ncd, il caso Scajola e Dell’Utri oltre allo scandalo Expo. Prende in considerazione la creazione di una coalizione dei moderati, ma non a tutti costi. Esclude che sia imminente e, soprattutto, che debba coinvolgere l’ex delfino Angelino Alfano. Porte aperte invece per il Carroccio. “Dobbiamo fare una coalizione – dice – ma non subito e non con tutti. Con la Lega sì”. Giovedì alle 17 sarà infatti a fianco del segretario Matteo Salvini per una conferenza stampa congiunta sui referendum della Lega Nord che riguardano riforma Fornero, dell’immigrazione, della prostituzione, dell’euro”.