"Tra le due società intesa restrittiva della concorrenza per commercializzare il farmaco Lucentis più costoso dell'equivalente Avastin". Chiesti 14 milioni a Pfizer: "Abuso di posizione dominante"
Risarcimento da 1,2 miliardi di euro per comportamenti ritenuti anticoncorrenziali relativi alla commercializzazione di medicinali per gli occhi. Dopo i pronunciamenti dell’Antitrust, è questa la richiesta avanzata dal Ministero della Salute nei confronti delle multinazionali del farmaco Novartis, Roche e Hoffmann per la vicenda della commercializzazione dei prodotti Lucentis e Avastin. L’istruttoria dell’Autorità garante per concorrenza aveva permesso di scoprire il patto segreto tra le due società svizzere Roche e Novartis per sponsorizzare Lucentis, un medicinale per patologie della vista al prezzo di 900 euro, screditando quello molto più economico, Avastin (costo 81 euro). Un cartello tra le due Big Pharma che ha causato un danno per il sistema sanitario nazionale italiano di 45 milioni di euro aggiuntivi soltanto nel 2012. La multa comminata alle due multinazionali è di 180 milioni, che le società dovranno pagare in quanto hanno rinunciato alla sospensiva davanti al Tar del Lazio. Inoltre il Ministero ha chiesto a Pfizer 14 milioni di risarcimento per la commercializzazione del farmaco Xalatan.
Le richieste a Roche, Novartis, Hoffman e Pfizer – “Il ministero della Salute – annuncia una nota – ha richiesto il risarcimento dei danni, sia patrimoniali (14 milioni di euro) che non patrimoniali, subiti dal Servizio sanitario nazionale, nei confronti delle società Pfizer Italia Srl, Pfizer Health AB e Pfizer Inc, a causa del comportamento di abuso di posizione dominante tenuta dalle stesse in relazione alla commercializzazione del farmaco Xalatan“, a base di latanoprost, a uso oftalmologico. La decisione è stata presa “in seguito alla deliberazione Antitrust “dell’11 gennaio 2012, confermata dal Consiglio di Stato con sentenza del 12 febbraio scorso, che ha definito i comportamenti posti in essere da Pfizer ‘connotati da un palese e insistito intento anticoncorrenziale, volto a procrastinare la commercializzazione dei farmaci generici, con notevoli danni anche al servizio sanitario nazionale’. Il ministero, inoltre, in seguito alla delibera Antitrust del febbraio 2014 “che ha qualificato il comportamento delle società F. Hoffmann-La Roche Ltd, Roche Spa, Novartis AG e Novartist Farma SpA come ‘un’intesa orizzontale restrittiva della concorrenza finalizzata alla commercializzazione del farmaco Lucentis (ranibizumab, ndr) molto più costoso del farmaco Avastin (bevacizumab, ndr), ad esso equivalente’, ha richiesto alle predette società farmaceutiche il risarcimento di tutti i danni patrimoniali (circa 45 milioni nel 2012, 540 milioni nel 2013 e 615 milioni nel 2014) e non patrimoniali arrecati illecitamente al Servizio sanitario nazionale”.
Roche e Novartis rinunciano alla sospensiva: pagheranno la multa di 180 milioni – Le aziende farmaceutiche Roche e Novartis hanno inoltre rinunciato a richiedere la sospensiva della multa di oltre 180 milioni comminata due mesi fa dall’Antitrust, e discussa questa mattina presso il Tar del Lazio. A riferirlo è la Società oftalmologica italiana (Soi). Lo scorso 5 marzo le due aziende furono sanzionate – secondo l’Antitrust – a seguito di una intesa restrittiva della concorrenza diretta alla commercializzazione del farmaco Lucentis. “Evidentemente – afferma Matteo Piovella, presidente della Soi – la memoria tecnico scientifica presentata in giudizio da Soi è stata sicuramente articolata e circostanziata meglio tra quelle presenti sotto il punto di vista medico scientifico e ha suggerito la predetta decisione poiché in caso contrario molto probabilmente il Tar avrebbe respinto quanto richiesto da Roche e Novartis”. Il merito del giudizio per giungere alla sentenza definitiva – riferisce in una nota la Soi – è stato fissato per i primi giorni di novembre. Nel frattempo, dunque, la decisone dell’Antitrust rimane efficace e la sanzione pecuniaria dovrà essere pagata dalle case farmaceutiche. La Società oftalmologica rassicura i pazienti e i medici che continuerà ad attivarsi con la sua indispensabile presenza di interlocutore tecnico scientifico a tutela dei pazienti, degli oculisti e del diritto costituzionale di accesso alle terapie da parte dei malati affetti da maculopatia legata all’età.
Roche: “Chiarire quanto prima la nostra correttezza” – La scelta di rinunciare alla sospensiva, spiega il gruppo Roche, che è “dettata dalla sola volontà di accelerare la discussione nel merito del provvedimento, per giungere così ad una sentenza senza ogni ulteriore dilazione”.”Non è sorprendente – prosegue la note – che il presidente della Soi abbia ancora una volta confuso e mistificato ciò che è accaduto, estendendo la propria autoreferenzialità dall’ambito scientifico a quello giuridico”, commenta Roche. “La scelta di accelerare quanto più possibile la decisione di primo grado da parte del Tar è dettata dalla determinazione di Roche di chiarire quanto prima la correttezza del proprio operato, auspicando così di frenare l’incontenibile proliferazione di inesattezze che il presidente della Soi non manca di dispensare con cadenza pressoché quotidiana. Roche è fiduciosa che possa essere il Tar Lazio la sede in cui discutere in modo approfondito le tematiche oggetto del ricorso, valutando anche – per quanto di competenza – i profili scientifici che il presidente della Soi si ostina a banalizzare”.