All’Eni parte l’era Descalzi. Venti giorni dopo la nomina del nuovo amministratore delegato il cda presieduto da Emma Marcegaglia ha approvato un riassetto organizzativo del gruppo e ha nominato l’ex direttore dell’Agenzia delle entrate, Attilio Befera, “componente esterno con funzione di presidente” dell’organismo di vigilanza previsto dal decreto legislativo 231 del 2001. Cioè quello responsabile di vigilare sul modello di organizzazione aziendale e i meccanismi di controllo. La scelta di Befera – che solo sabato scorso ha detto addio all’agenzia sottolineando che il suo compito è “necessario alla collettività anche quando è ingrato” – è stata fatta con il parere favorevole del collegio sindacale e sentito il comitato per le nomine.
Quanto alla nuova organizzazione del gruppo, che diventerà operativa nelle prossime settimane, Descalzi ha detto che “l’obiettivo è quello di mettere a fattor comune tutte le risorse di Eni, accorciando le linee di contatto, evitando duplicazioni e trasformando Eni in una società operativa”, il che “favorirà la massima efficienza nei tempi, nei costi e negli investimenti”. Nella pratica, le vecchie divisioni Exploration and production, Refining and marketing e Gas and power lasciano il posto a sei più agili unità di business. Tre si occuperanno di sviluppo di nuovi giacimenti ed estrazione, una di chimica e bonifiche ambientali (qui confluiranno le società Versalis e Syndial). Le altre due, dedicate al trading e trasporto degli idrocarburi (unità Midstream) e vendita di gas ed energia (Retail gas & power), esistono già oggi. Coerentemente con la nuova struttura, dall’inizio del 2015 Eni modificherà anche il reporting finanziario.
Insieme a Befera entrano nell’organismo Ugo Draetta e Claudio Varrone come componenti esterni, mentre vengono confermati i componenti interni Massimo Mantovani, direttore Affari legali, Marco Petracchini all’internal audit e Fabrizio Barbieri alle risorse umane e organizzazione.