“Dimissioni di Grillo? La richiesta viene da miracolati della politica”. Il leader del Movimento 5 stelle non lascia dopo il risultato delle elezioni Europee. E anzi rincara la dose contro quelli, anche tra i suoi, che gli chiedono di fare un passo indietro. Dopo il colpo dei giorni scorsi, con il Movimento fermo al 21 per cento nonostante le aspettative, tante le discussioni all’interno del gruppo di deputati e senatori. Tanto che Tommaso Currò, parlamentare da sempre tra i più critici, intervistato da L’Espresso, ha chiesto le dimissioni del leader 5 stelle. E lui con un post sul blog risponde invocando obiettività e realismo: “Dopo le autoflagellazioni”, si legge nel post, “le richieste di autocritica, il maalox, le dimissioni chieste a Grillo senza specificare peraltro da quale carica da miracolati della politica usciti allo scoperto, forse è il caso di cercare un minimo di obiettività e di realismo nel valutare il risultato elettorale”. Un attacco a cui Currò risponde dopo pochi minuti: “Miracolato? E perché? Non si possono esprimere critiche a Grillo? Che si sarebbe dimesso lo ha detto lui, io ho fatto una considerazione sulle sue parole”.

Il post sul blog chiede di valutare i risultati effettivi del Movimento, senza farsi distogliere dalle altre discussioni. “Il Movimento 5 stelle”, spiega, “ha oggi 17 europarlamentari da zero, è il secondo partito del Paese e il primo movimento, ha, per ora, un nuovo sindaco e partecipa a 12 ballottaggi in città importanti come Livorno, Modena, Fano e Civitavecchia, oltre 500 nuovi consiglieri comunali”. Riconosce la sconfitta, ma invita i suoi a guardare a ciò che si è ottenuto: “La nostra affermazione, anche se non possiamo nascondere che volevamo arrivare prima del Pd, è stata trasformata in una sconfitta storica, una Caporetto, una Waterloo. Ma quanto vino (scadente) bevono prima di scrivere? Il M5s è qui per restare e per contare in Europa”. E continua: “Siamo la prima forza di opposizione in Italia (l’unica in realtà dopo decenni), in attesa di diventare forza di governo. La maggioranza relativa degli italiani che hanno tra 18 e 29 anni vota M5s. È solo una questione di tempo. Poi tutto cambierà e ai partiti e ai loro media asserviti non resterà che piangere“.

Ma nel gruppo di parlamentari continuano i malumori. Nelle prossime ore i deputati si incontreranno per commentare insieme i risultati e cercare di stabilire una strategia per le prossime ore. Molto critico il deputato Currò: “Aveva detto che in caso di sconfitta si sarebbe dimesso”, dice in un’intervista a L’Unità, “E ora Grillo per coerenza deve farlo, non si può usare l’arma della coerenza solo quando si deve espellere qualcuno. La sua linea di sfascio e insulti è stata sconfitta nelle urne”. E aggiunge: “Casaleggio è sempre stato una figura tecnica, che gestisce il blog. Ce lo siamo ritrovato come leader ma non è mai stato legittimato da nessuno. Si è autoproclamato. Il movimento è un insieme di idee, un progetto. Non vedo perchè non si possa muovere senza due capi. Deve fare un congresso per decidere come andare avanti”, aggiunge Currò, che sottolinea come alla vigilia delle europee “di fronte alle proposte di riforma avanzate da Renzi in vari settori, il nostro atteggiamento di chiusura totale e di insulto è stato percepito come poco utile al cambiamento del Paese. Ora si dovrebbe iniziare con una seria autocritica, ma credo che cambierà poco, cercheranno di andare avanti facendo finta di niente, con gli stessi metodi staliniani”.

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