Cinema

“Storie d’Italia”, documentari sulle realtà nascoste: dal carcere al lavoro

Presentata la rassegna dei lungometraggi co-prodotti da Rai Cinema nel corso del 2014, in proiezione alla Casa del Cinema di Roma

di Letizia Rogolino

“Crediamo nel documentario e pensiamo possa dare nuova linfa al cinema italiano”. Ne è convinta Paola Malanga di Rai Cinema, che ha presentato a Roma Storie D’Italia, una nuova rassegna di documentari co-prodotti da Rai Cinema nel corso del 2014 e in programmazione alla Casa del Cinema (qui tutte le informazioni). Insieme a lei anche il direttore di Rai Cinema Paolo Del Brocco e la direttrice della Casa Del Cinema Caterina D’Amico. “Rai Cinema ha prodotto 31 documentari nel 2013 e ne ha avviati 54. I temi sono la cultura, la storia, la società, la spiritualità, la geografia e una forte attenzione per i giovani. Il documentario sta diventando un tipo di prodotto che trova spazio anche in canali televisivi specializzati, come la nostra piattaforma”, ha spiegato Del Brocco.

La rassegna si divide in due parti. La prima, iniziata il 27 maggio e dedicata a realtà tipicamente italiane, si è aperta con la proiezione di Sbarre di Daniele Segre, e terminerà il 27 giugno con Mie Care Mamme, Miei Cari Papà di Viviana Di Russo, che racconta le famiglie omosessuali dal punto di vista dei bambini. Sbarre è nato come un laboratorio didattico presso il Centro Sperimentale di Cinematografia, e racconta la desolante realtà del carcere Sollicciano di Firenze, dove i detenuti vivono stipati in piccole celle, esposti a malattie, senza alcun supporto psicologico e una reale prospettiva per un futuro reinserimento nella società. Emerge l’idea del tempo che deve passare, tra guerra di nervi, impoverimento linguistico e dolore per la lontananza dai propri cari, oltre alla profonda paura di ricadere nelle vecchie abitudini una volta tornati nel mondo reale.

Il 6 giugno sarà proiettato Fighting Paisanos di Marco Curti, un giovane regista che riesce a legare il materiale storico con le testimonianze sincere di alcuni anziani, che all’epoca della Seconda guerra mondiale erano giovani italo-americani arruolati nell’esercito americano. Tra il 13 e il 20 giugno poi sono previsti Il Pane a Vita di Stefano Collizzolli, che racconta la vita di tre donne che perdono il posto fisso nel bergamasco, e L’Occupazione Cinese di Massimo Luconi, che affronta la possibile integrazione tra due realtà diverse.

Dopo una pausa estiva, la seconda parte di Storie d’Italia riprenderà a settembre con quattro documentari che esploreranno invece le realtà internazionali. Sperduti nel buio di Lorenzo Pazzano e Federico Fava, Muri di Francesco Conversano e Nene Grignaffini, Terra de fraternitade di Lorenzo d’Amico de Carvalho e, Indebito di Andrea Segre che intraprende un viaggio sulle tracce del celebre rebetiko, la musica della ribellione greca. “La Casa del Cinema ha sempre cercato di potenziare la visibilità del genere documentario, e ci riteniamo pionieri in questo senso”, ha concluso Caterina d’Amico, invitando tutti a partecipare all’iniziativa.

“Storie d’Italia”, documentari sulle realtà nascoste: dal carcere al lavoro
Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Precedente
Precedente
Successivo
Successivo

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.