Giovani e belli. E chissà se anche vincenti. Ai Mondiali di Brasile 2014 il Belgio sarà sicuramente una delle squadre da seguire con maggior interesse e curiosità. Simpatica “cenerentola”, a guardare la storia recente del torneo, da cui mancava da dodici anni (nel 2002 l’ultima partecipazione). Molto di più, possibile outsider, forse addirittura da podio, a considerare i componenti della rosa e i risultati dell’ultimo anno. Thibaut Courtois, il gigante dell’Atletico Madrid vice campione d’Europa, in porta. In difesa forza ed esperienza: quella di Vincent Kompany, capitano del Manchester City campione d’Inghilterra; e di Thomas Vermaelen, difensore dell’Arsenal che ancora non ha espresso tutto il suo valore. In mezzo al campo un mix di quantità e qualità: Axel Witsel, che lo Zenit San Pietroburgo due anni fa ha acquistato alla modica cifra di 40 milioni di euro, strappandolo alle big di tutta Europa. O Maraoune Fellaini, reduce da una sfortunata stagione d’esordio con il Manchester United che però non cancella il suo valore (e neppure l’astronomica quotazione di mercato di 35 milioni di euro). E poi l’attacco stellare: a far gol Romelu Lukaku, classe ’93 e già 32 reti in due stagioni in Premier League (dove ha giocato con Wba e Everton, pur essendo di proprietà del Chelsea), soprannominato il nuovo Drogba per lo strapotere fisico. E a ispirare Dries Mertens, che quest’anno si è fatto apprezzare in Italia con la maglia del Napoli.
E soprattutto Eden Hazard, asso del Chelsea, che a 23 anni è già considerato uno dei migliori giocatori al mondo. Dicono sia la selezione belga più forte di sempre. Sarà il campo a stabilirlo. Il paragone storico da reggere è di quelli illustri: il grande Belgio degli Anni Ottanta, di Vincenzo Scifo e Jan Ceulemans, che fu secondo agli Europei ’80 in Italia, e quarto ai Mondiali ’86 in Argentina. Di certo, questa nazionale arriva in Brasile con la consapevolezza di poter fare grandi cose. Adesso e negli anni a venire. Anche il tempo, infatti, è dalle parte dei nuovi “Diavoli rossi”. L’età media della squadra è bassissima: meno di 25 anni, davanti hanno almeno altri due Europei ed un mondiale, la possibilità di aprire un ciclo. Anche perché Marc Wilmots (ex centrocampista dai piedi buoni, faro della nazionale negli Anni Novanta e oggi selezionatore) può contare su campioni, e pure su una rosa profonda: dietro i fuoriclasse ci sono tanti ottimi giocatori.
L’esperto Daniel Van Buyten e il giovane Kevin De Bruyne, Moussa Dembele e Nacer Chadli del Tottenham, Steven Defour del Porto e Kevin Mirallas dell’Everton, tanto per citarne alcuni. E il fatto che Radja Nainggolan, centrocampista della Roma, resti a casa come riserva la dice lunga sull’abbondanza a disposizione del ct. E’ la “golden generation” del Belgio. E non nasce per caso. All’indomani del flop agli Europei del 2000 organizzati insieme all’Olanda, la Federazione belga ha avviato un programma di investimenti sulle accademie giovanili, in sinergia con le principali squadre di club, tra cui Anderlecht, Genk e Standard Liegi. Per dieci anni circa il Belgio è praticamente sparito dalla mappa del calcio internazionale. Poi i ragazzini sono cresciuti. E promettono di ripagare con gli interessi la fiducia. L’ultimo della nidiata è Adnan Januzaj, classe ’95: il Manchester United lo prelevò dalla primavera dell’Anderlecht a 15 anni. Oggi a 18 anni è titolare in Premier League e disputerà il suo primo mondiale con la maglia del Belgio, che ha preferito a quella di Albania, Kosovo e Inghilterra (per cui pure sarebbe stato eleggibile in futuro).
Le qualificazioni sono state una formalità: primo posto davanti alla temibile Croazia, con otto vittorie, due pareggi e zero sconfitte, 18 gol fatti e appena 4 subiti in 10 partite. Brasile 2014 sarà il primo grande appuntamento per questa generazione di fenomeni, spettacolare da vedere in campo e in grado anche di cancellare le divisioni interne al Paese. Il sorteggio è stato benevolo fino a un certo punto: girone abbordabile, con Algeria e Corea del Sud defilate, almeno sulla carta, e la sfida per il primo posto con la Russia di Fabio Capello. Poi, però, strada terribilmente in salita con l’inizio degli scontri ad eliminazione diretta: Portogallo probabilmente negli ottavi, addirittura l’Argentina negli eventuali quarti. Ma forse dovranno essere gli avversari a preoccuparsi. Questo Belgio ha appena cominciato a stupire il mondo.