Finalmente all’inizio del 2014 l’Antitrust condanna al pagamento di 180 milioni di euro, per accordo di cartello, Roche Novartis per aver favorito un farmaco oculistico che costa molto più di un altro che studi scientifici e OMS hanno definito sovrapponibili. Solo pochi giorni fa il Consiglio Superiore della Sanità si è espresso a favore di Avastin su richiesta del Ministro della Salute. Ora aspettiamo che finalmente Aifa ne autorizzi l’uso. Nel frattempo il ministero della Salute ha deciso di chiedere un rimborso di 1,2 miliardi di euro per frode a carico dello Stato da parte delle due multinazionali che contemporaneamente hanno deciso di rinunciare al ricorso al Tar dell’ammenda per accordo di cartello. Insomma una grossa vittoria, anche se non ancora reale e definitiva, che riporterà nelle casse dello Stato (ma ai cittadini mai arriverà qualcosa?) una cifra elevata che sarebbe ancor maggiore se fosse la base di un nuovo modo di pensare.
Ma allora Ministro Beatrice Lorenzin non è che il suo annuncio di azione di richiesta di danni di 1,2 miliardi di euro contro le due multinazionali è da intendersi come difesa preventiva delle sue responsabilità politiche di basso controllo su Aifa? Vuole spiegare ai cittadini italiani quando e se risolveremo questo caso? Presidente Renzi, non crede che debba prendere in considerazione la richiesta di dimissione della Lorenzin e di Pani?
Ringrazio ilfattoquotidiano.it. Ringrazio Giorgio Muccio, l’avvocato di Bologna che per primo ha depositato il ricorso all’antitrust per accordo di cartello fra le due aziende. Ringrazio la trasmissione Report in particolare Sabrina Giannini e Giorgio Mottola che mi hanno sopportato e supportato nelle mie continue sollecitazioni. Ringrazio Matteo Piovella, presidente della Società Oftalmologica Italiana che è sempre stato sul pezzo. Ringrazio i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, in particolare Michela Montevecchi e Silvana Carcano e gli attivisti Laura Farinella e Vincenzo Gulisano che hanno condiviso i miei sforzi per rendere pubblico questo caso. Mi spiace che i mezzi di informazione si siano dimenticati di citarmi come unico oculista, oltre il presidente di SOI, che si sia impegnato in prima persona mettendoci la faccia. Ma, in fondo, l’importante non è chi cambia il mondo sanitario ma quando.