Facciamo un passo indietro: i risultati delle Europee. Il Front National della Le Pen ha ottenuto il 25% dei suffragi, che sono tanti, ma non sufficienti a vincere alle presidenziali, con un sistema elettorale maggioritario a due turni (che è poi lo stesso delle Politiche, che si svolgono in Francia quasi in contemporanea). La Le Pen dovrebbe allearsi con un’altra formazione per imporsi al secondo turno, ma per il momento non ci sono assolutamente le condizioni per farlo. I socialisti sono scesi addirittura sotto il 15%. Risalire la china, anche se mancano tre anni, è dura, durissima. Il Ps paga la delusione per Hollande che è stato oggettivamente “moscio” in questi anni di forte crisi economica nel Paese. E che ha fatto pure la figuraccia di aver giocato a rimpiattino con uno scooterone Piaggio per le strade di Parigi, per andare a trovare l’amante, mentre in Francia lievitava la disoccupazione. Più seriamente ha avuto anche la sfortuna di ritrovarsi tra le mani una situazione difficile, soprattutto per le finanze pubbliche, a causa delle spese pazze degli anni subito precedenti (grazie Sarko!). L’Ump, il partito di centro-destra, lo stesso di Sarkozy, si è fermato alle Europee al 20,8%: è calato, ma non è crollato. Senza considerare che il centro si è preso quasi il 10%. E quest’area politica in Francia tradizionalmente si allea con la destra.
Insomma, sarebbe una bella occasione per l’Ump per risollevare la testa: presentare un suo candidato alle Presidenziali, che passerebbe il primo turno con la Le Pen. E al secondo attirerebbe anche i voti della sinistra, di chi non vuole che la zarina dell’estrema destra venga proiettata nella più alta carica dello Stato. E che, per evitare questo, è pronto a votare anche per il candidato della destra (ma moderata). Con un Ump fortemente diviso al suo interno, Sarkozy, l’uomo che sa parlare alle masse (alla gggente) e un decisionista innato, alter ego rispetto al mollaccione Hollande, sarebbe il candidato ideale. Che importa se, quando, nel 2007, divenne Presidente, approvò subito una riduzione di tasse per i più ricchi (che Hollande rettificò a sua volta, appena eletto): di questo a Parigi non importa più niente a nessuno. La memoria è corta, non solo in Italia..
L’unico serio problema che Sarko deve affrontare è il groviglio di guai giudiziari che pesano sul suo gobbone. E non è poca cosa… dall’accusa di aver circuito un’anziana miliardaria come la proprietaria di L’Oréal è stato scagionato (e ad ascoltare certe registrazioni del maggiordomo della signora, ci si chiede come ci sia riuscito). Ma ne viene sempre fuori una nuova. L’ultima: l’accusa di aver finanziato la sua campagna anti-Hollande del 2012 con fondi neri. E se una patata bollente gli piombasse tra le mani in piena campagna, nel 2017? Non è troppo rischioso? O forse i francesi sono disposti a perdonargli tutto, come gli italiani a lungo a un Berlusconi qualsiasi?