Saranno diciannove gli artisti che si alterneranno, domenica 1 Giugno, sul palco della settima edizione dell’Handmade Festival. Una ricca e accurata giornata all’insegna della musica gratuita a Guastalla, nel bel mezzo della bassa di Reggio Emilia. Nel 2007, per la prima edizione, Handmade si svolgeva all’interno di una piccola cascina, duecento erano gli spettatori e sette i gruppi on stage. Con il passare degli anni il numero degli spettatori, complice l’attenta selezione musicale e l’ottima gestione, è cresciuto vertiginosamente tanto da imporre un cambio di location. Da qualche edizione l’Handmade si svolge all’interno di un parco attrezzato che si estende su di una superficie di circa cinquecento metri. Nell’edizione dell’anno passato il pubblico, rispetto alle origini, era decuplicato e sul palco si alternavano già 14 band.
L’Handmade è un festival di respiro internazionale che cerca di sfuggire all’assioma prettamente italiano secondo il quale perché un festival sia definito tale è sufficiente che conti la presenza di quattro gruppi. Numero che all’estero relegherebbe l’evento alla semplice voce ‘concerto’. Jonathan Clancy, organizzatore del Festival insieme ai componenti dei Welcome Back Sailors, sottolinea come siano sopratutto i tempi e la gestione di scena a far dell’Handmade un festival sui generis, almeno in ambito italiano: “Riusciamo ad avere un così alto numero di artisti perché seguiamo la filosofia dei festival esteri: i set durano mezz’ora e abbiamo la possibilità di far esibire gli artisti contemporaneamente su tre diversi palchi”. Questo guardare oltre i confini nostrani si riscontra anche nell’impronta eco friendly: ad ogni partecipante viene dato un bicchiere che lo accompagna per tutta la giornata, così da ridurre l’utilizzo di plastica; bicchiere ideato e firmato dall’artista Ester Grossi. Coniugare arte e sostenibilità, un’attitudine che avvicina l’Handmade a certi festival inglesi come il Latitude.
Questa sensibilità deriva dall’esperienza che gli organizzatori si sono fatti come artisti sul suolo europeo e americano. Il direttore artistico è infatti anche il frontman degli His Clancyness, band sotto contratto Fat Cat (la stessa di The National) e reduce da lunghi tour mondiali. Saranno proprio loro ad aprire, con apprezzabile modestia, le danze della giornata. Diversi gli artisti stranieri: dal continente americano le tenebre nomadi e rarefatte di Dirty Beaches, l’ecletticità di Tara Jane O’Neil, il garage dei Pow!, lo stoner di Ali Muhareb e le melanconia dei Memory Boys; con i La Femme, anche una rappresentanza francese.
Ma Handmade non è malato di esterofilia; non fa del nome straniero miraggio per lo spettatore. Anche la musica nostrana gioca una ruolo fondamentale. Molti i gruppi che ci piace definire a chilometro praticamente zero: gli head liner Massimo Volume, i freschi e aggraziati Joyce in Pola, il cantautore Bob Corn, i lisergici Chow e i For Food prossimi a pubblicare per Fooltribe. Sarà anche la giornata dei My Awesome Mixtape, la band bolognese si riunirà appositamente per far ballare tutti i presenti. La presenza di alcuni di questi artisti è anche merito di Musica nelle Valli, festival che quest’anno collabora alla realizzazione dell’Handmade con uno stage tutto suo.
Interessante anche la proposta che farà da contorno alle note. Un mercatino che proporrà oggetti vintage e fatti a mano abbraccerà lo spazio concerti. Saranno proposte bevande a prezzi politici. I cibi poi, e questo già basterebbe per dirigersi verso Guastalla, saranno preparati dalle mani di cuochi volontari. Gratuito anche l’impegno dei tre organizzatori e del ‘manipolo dei trenta’, senza i quali l’evento non potrebbe aver luogo. “Ogni introito viene reinvestito per l’anno successivo”, conferma Clancy. I concerti iniziano puntuali alle 14 e terminano prima della mezzanotte. L’ingresso è libero, ma se volete supportare questa iniziativa potete comunque fare un’offerta.
Emilia Romagna
Handmade 2014, la musica indipendente suona a Guastalla nel festival ‘fatto a mano’
Il primo giugno in provincia di Reggio Emilia si esibiranno diciannove artisti provenienti da tutto il mondo, da Le Femme a His Clancyness. Ci sarà anche in contemporanea un mercatino di oggetti vintage. Ingresso gratuito
Saranno diciannove gli artisti che si alterneranno, domenica 1 Giugno, sul palco della settima edizione dell’Handmade Festival. Una ricca e accurata giornata all’insegna della musica gratuita a Guastalla, nel bel mezzo della bassa di Reggio Emilia. Nel 2007, per la prima edizione, Handmade si svolgeva all’interno di una piccola cascina, duecento erano gli spettatori e sette i gruppi on stage. Con il passare degli anni il numero degli spettatori, complice l’attenta selezione musicale e l’ottima gestione, è cresciuto vertiginosamente tanto da imporre un cambio di location. Da qualche edizione l’Handmade si svolge all’interno di un parco attrezzato che si estende su di una superficie di circa cinquecento metri. Nell’edizione dell’anno passato il pubblico, rispetto alle origini, era decuplicato e sul palco si alternavano già 14 band.
L’Handmade è un festival di respiro internazionale che cerca di sfuggire all’assioma prettamente italiano secondo il quale perché un festival sia definito tale è sufficiente che conti la presenza di quattro gruppi. Numero che all’estero relegherebbe l’evento alla semplice voce ‘concerto’. Jonathan Clancy, organizzatore del Festival insieme ai componenti dei Welcome Back Sailors, sottolinea come siano sopratutto i tempi e la gestione di scena a far dell’Handmade un festival sui generis, almeno in ambito italiano: “Riusciamo ad avere un così alto numero di artisti perché seguiamo la filosofia dei festival esteri: i set durano mezz’ora e abbiamo la possibilità di far esibire gli artisti contemporaneamente su tre diversi palchi”. Questo guardare oltre i confini nostrani si riscontra anche nell’impronta eco friendly: ad ogni partecipante viene dato un bicchiere che lo accompagna per tutta la giornata, così da ridurre l’utilizzo di plastica; bicchiere ideato e firmato dall’artista Ester Grossi. Coniugare arte e sostenibilità, un’attitudine che avvicina l’Handmade a certi festival inglesi come il Latitude.
Questa sensibilità deriva dall’esperienza che gli organizzatori si sono fatti come artisti sul suolo europeo e americano. Il direttore artistico è infatti anche il frontman degli His Clancyness, band sotto contratto Fat Cat (la stessa di The National) e reduce da lunghi tour mondiali. Saranno proprio loro ad aprire, con apprezzabile modestia, le danze della giornata. Diversi gli artisti stranieri: dal continente americano le tenebre nomadi e rarefatte di Dirty Beaches, l’ecletticità di Tara Jane O’Neil, il garage dei Pow!, lo stoner di Ali Muhareb e le melanconia dei Memory Boys; con i La Femme, anche una rappresentanza francese.
Ma Handmade non è malato di esterofilia; non fa del nome straniero miraggio per lo spettatore. Anche la musica nostrana gioca una ruolo fondamentale. Molti i gruppi che ci piace definire a chilometro praticamente zero: gli head liner Massimo Volume, i freschi e aggraziati Joyce in Pola, il cantautore Bob Corn, i lisergici Chow e i For Food prossimi a pubblicare per Fooltribe. Sarà anche la giornata dei My Awesome Mixtape, la band bolognese si riunirà appositamente per far ballare tutti i presenti. La presenza di alcuni di questi artisti è anche merito di Musica nelle Valli, festival che quest’anno collabora alla realizzazione dell’Handmade con uno stage tutto suo.
Interessante anche la proposta che farà da contorno alle note. Un mercatino che proporrà oggetti vintage e fatti a mano abbraccerà lo spazio concerti. Saranno proposte bevande a prezzi politici. I cibi poi, e questo già basterebbe per dirigersi verso Guastalla, saranno preparati dalle mani di cuochi volontari. Gratuito anche l’impegno dei tre organizzatori e del ‘manipolo dei trenta’, senza i quali l’evento non potrebbe aver luogo. “Ogni introito viene reinvestito per l’anno successivo”, conferma Clancy. I concerti iniziano puntuali alle 14 e terminano prima della mezzanotte. L’ingresso è libero, ma se volete supportare questa iniziativa potete comunque fare un’offerta.
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Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "La balla della privacy con cui la maggioranza e il governo giustificano la loro lotta senza quartiere alle intercettazioni, oltre ad essere una motivazione del tutto falsa e smentita dai fatti, ormai non regge più nemmeno rispetto alle azioni dello stesso centrodestra. Infatti, mentre alla Camera demoliscono le intercettazioni, al Senato portano avanti l'articolo 31 del Ddl Sicurezza che consentirà ai Servizi segreti la schedatura di massa dei cittadini". Lo afferma la deputata M5S Valentina D'Orso, capogruppo in commissione Giustizia.
"Non sono più credibili nemmeno quando accampano motivazioni di comodo, si smentiscono con i loro stessi provvedimenti che in realtà rispondono a un disegno ormai chiaro: indebolire gli strumenti di indagine della magistratura che possono dar fastidio ai colletti bianchi e allo stesso tempo creare un brutale sistema di repressione del dissenso e controllo sui cittadini comuni".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - La Camera è riunita in seduta notturna per finire l'esame degli emendamenti al ddl intercettazioni, quindi le dichiarazioni di voto e il voto finale che dovrebbe arrivare nella serata. I lavori sono previsti fino alle 24.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "L'Italia ha ribadito che continueremo a sostenere l'Ucraina anche nel documento approvato oggi alla Camera e ieri al Senato. E' un impegno che noi manteniamo, continueremo a fare la nostra parte. Noi non siamo mai stati in guerra con la Russia e non abbiamo mai autorizzato l'uso di nostre armi da parte degli ucraini in territorio russo". Lo ha detto Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Mi pare che la telefonata Trump-Putin sia un segnale positivo così come quella tra Trump e Zelensky. Noi abbiamo chiesto che l'Ucraina fosse coinvolta e questo è accaduto. Noi incoraggiamo tutte le iniziative che portano alla pace. Non è facile ma qualche speranza c'è". Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Si tratta di garantire la sicurezza dell'intera Unione europea. C'è bisogno di rafforzare la sicurezza europea ma questo non significa essere guerrafondai. Per garantire la pace serve un equilibrio delle forze in campo per garantire la sicurezza dell'Europa e dell'Italia. Stiamo lavorando in questa direzione come un buon padre di famiglia che mette le finestre blindate perchè la sua famiglia sia al sicuro". Lo dice il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno. "Bisogna avere il coraggio di andare avanti: l'Europa è l'unico modo per essere sicuri".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Meloni non ha attaccato Altiero Spinelli. Mi sembra una tempesta in un bicchier d'acqua. Spinelli è un personaggio illustre della storia europea, lo rispetto e la presidente Meloni non lo ha mai offeso". Lo dice il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.