Ieri si è verificato un evento epocale nell’evoluzione della specie: un piccolo passo per l’uomo, ma un grande balzo per l’umanità (N. Armstrong). Il buon vecchio Homo sapiens, in un momento di distrazione, è entrato in bagno senza bussare e vi ha incontrato non semplicemente un figlio, ma l’Homo digitalis, la specie umana che lo soppianterà. Oddio, non è stato un bello spettacolo. L’Homo digitalis, infatti, era seduto sul cesso, ma pure da lì esplicava la sua attività principale: messaggiare. Che fa l’Homo sapiens in una situazione come questa? Se è beneducato, e io modestamente lo fui, si scuserà e aspetterà. Se però è proprio Sapiens, anzi Sapiens sapiens, si metterà a esercitare la propria attività vitale principale, quella che probabilmente lo porterà all’estinzione: pensare.
Messo in termini terra-terra, e anche più in giù, scarico-scarico, l’interrogativo è stato: perchè mai messaggiare anche in bagno? Le risposte, nel caso, erano due. Primo, l’esemplare di Homo digitalis in questione è stato recentemente rapinato del cellulare: evento comune ma traumatico, corrispondente a ciò che per l’Homo sapiens sarebbe una lobotomia frontale, e che comporta per l’Homo digitalis, quando il cellulare viene ricomprato, normalmente a spese dell’Homo sapiens, un messaggiamento infernale per ristabilire tutte le connessioni interrotte. Secondo, l’Homo digitalis tende ad accoppiarsi, benché spero non ancora a riprodursi, con la Foemina digitalis: che naturalmente messaggia senza interruzione pure lei, forse persino dal bagno, ristabilendo così la parità verso il basso.
Vi risparmio tutte le riflessioni ulteriori; in particolare, l’ipotesi che l’Homo digitalis non sia affatto connesso con il mondo, come lui crede, bensì solo con piccole comunità digitali, con usi e costumi che lui ritiene originali mentre sono identici dappertutto, da Manhattan al Bangladesh. Aggiungo solo, per la completezza dell’informazione, che l’evento si è prodotto nei dintorni delle elezioni europee, e che l’Homo digitalis non vota, alla facciazza dell’e-democracy di cui si ciancia nei convegni. Dobbiamo strapparci i capelli o, peggio, i cavi del pc? Macché. Piuttosto, consoliamoci pensando che, se mai votasse, l’Homo digitalis lo farebbe seguendo la propria comunità o tribù poco più estese, prolungamenti dei guru o dei furbetti digitali del momento.