Il colombiano Nairo Quintana ha vinto il 97esimo Giro d’Italia alla rispettabile media di 39,095 all’ora: eppure era una Giro zeppo di salite (qualcuno può obiettare: dunque anche di discese). Il colombiano Carlos Quintero Norena ha tagliato per ultimo il traguardo di Trieste. Erano partiti in 198 da Belfast, sono arrivati a Trieste in 156: 42 ritiri, oltre il 22 per cento dei concorrenti. Quaranta sono i giovani che hanno concluso la corsa rosa, Quintana primo, Fabio Aru terzo, il polacco Rafal Wajka sesto, l’olandese Wilco Kelderman settimo.
Maglia nera l’olandese Jetse Bol, a cinque ore 15 minuti e 19 secondi da Quintana. Si sa poco dei controlli antidoping. Anzi, quasi nulla. Dicono che ci sia un nuovo prodotto in circolazione, e che non sia ancora contemplato nell’elenco delle sostanze vietate. Il mondo del ciclismo professionistico vive un momento assai delicato, la crisi ha tagliato gli investimenti. Un nuovo scandalo doping allontanerebbe gli sponsor. C’è ostilità nei confronti dei corridori “fai-da-te”, le squadre si sono tutelate obbligando i loro ciclisti a firmare delle liberatorie. Certo è che il livello delle prestazioni si è appiattito, in alcune occasioni tutti i migliori pedalavano senza riuscire a fare differenza.
Dei vecchioni che hanno corso il Giro, Cadel Evans – trentasette anni suonati – è stato il migliore, dopo aver indossato la maglia rosa, si è piazzato ottavo nella classifica finale. Un altro trentasettenne, il canadese Sven Tuft (prima maglia rosa a Belfast), ha finito il Giro in penultima posizione. Ex vincitori del Giro d’Italia: Ryder Hesjedal, nono; Ivan Basso, quindicesimo; Damiano Cunego, diciannovesimo. Giapponesi in gara: Fumiyuki Beppu, 82esimo.Yukiya Arashiro, 127esimo.
Due le squadre che hanno concluso a ranghi completi: la Movistar di Quintana (non a caso…) e la Trek Factory Racing del giovane talentuoso croato Roberto Kiserlovski, decimo della classifica generale.
La squadra più falcidiata dalla malasorte è stata quella dell’Orica Greenedge: solo due i superstiti, Tuft e l’australiano Michael Hepburn, terz’ultimo. Tra le ventidue squadre, la Neri Sottoli che tra gli sponsor annovera il grande Re Leone. Cipollini Sottoli…
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Giro d’Italia 2014, Trieste proclama Nairo Quintana re
Il colombiano festeggia la vittoria della 97esima edizione, maglia nera l’olandese Jetse Bol. Due le squadre che hanno concluso a ranghi completi: la Movistar e la Trek Factory Racing
Il colombiano Nairo Quintana ha vinto il 97esimo Giro d’Italia alla rispettabile media di 39,095 all’ora: eppure era una Giro zeppo di salite (qualcuno può obiettare: dunque anche di discese). Il colombiano Carlos Quintero Norena ha tagliato per ultimo il traguardo di Trieste. Erano partiti in 198 da Belfast, sono arrivati a Trieste in 156: 42 ritiri, oltre il 22 per cento dei concorrenti. Quaranta sono i giovani che hanno concluso la corsa rosa, Quintana primo, Fabio Aru terzo, il polacco Rafal Wajka sesto, l’olandese Wilco Kelderman settimo.
Maglia nera l’olandese Jetse Bol, a cinque ore 15 minuti e 19 secondi da Quintana. Si sa poco dei controlli antidoping. Anzi, quasi nulla. Dicono che ci sia un nuovo prodotto in circolazione, e che non sia ancora contemplato nell’elenco delle sostanze vietate. Il mondo del ciclismo professionistico vive un momento assai delicato, la crisi ha tagliato gli investimenti. Un nuovo scandalo doping allontanerebbe gli sponsor. C’è ostilità nei confronti dei corridori “fai-da-te”, le squadre si sono tutelate obbligando i loro ciclisti a firmare delle liberatorie. Certo è che il livello delle prestazioni si è appiattito, in alcune occasioni tutti i migliori pedalavano senza riuscire a fare differenza.
Dei vecchioni che hanno corso il Giro, Cadel Evans – trentasette anni suonati – è stato il migliore, dopo aver indossato la maglia rosa, si è piazzato ottavo nella classifica finale. Un altro trentasettenne, il canadese Sven Tuft (prima maglia rosa a Belfast), ha finito il Giro in penultima posizione. Ex vincitori del Giro d’Italia: Ryder Hesjedal, nono; Ivan Basso, quindicesimo; Damiano Cunego, diciannovesimo. Giapponesi in gara: Fumiyuki Beppu, 82esimo.Yukiya Arashiro, 127esimo.
Due le squadre che hanno concluso a ranghi completi: la Movistar di Quintana (non a caso…) e la Trek Factory Racing del giovane talentuoso croato Roberto Kiserlovski, decimo della classifica generale.
La squadra più falcidiata dalla malasorte è stata quella dell’Orica Greenedge: solo due i superstiti, Tuft e l’australiano Michael Hepburn, terz’ultimo. Tra le ventidue squadre, la Neri Sottoli che tra gli sponsor annovera il grande Re Leone. Cipollini Sottoli…
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Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - Hezbollah ha condannato in una dichiarazione gli attacchi americani contro obiettivi Houthi nello Yemen. "Affermiamo la nostra piena solidarietà nei confronti del coraggioso Yemen e chiediamo a tutti i popoli liberi del mondo e a tutte le forze di resistenza nella nostra regione e nel mondo di unirsi per contrastare il progetto sionista americano contro i popoli della nostra nazione", ha scritto in una nota il Partito di Dio.
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi americani in Yemen sono "un avvertimento per gli Houthi e per tutti i terroristi". Lo ha detto a Fox News il vice inviato degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Morgan Ortagus, sottolineando che "questa non è l'amministrazione Biden. Se colpisci gli Stati Uniti, il presidente Trump risponderà. Il presidente Trump sta ripristinando la leadership e la deterrenza americana in Medio Oriente".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Steve Witkoff, ha definito "inaccettabili" le ultime richieste di Hamas in merito al cessate il fuoco a Gaza. Riferendosi alla conferenza del Cairo di inizio mese, l'inviato statunitense per il Medio Oriente ha detto alla Cnn di aver "trascorso quasi sette ore e mezza al summit arabo, dove abbiamo avuto conversazioni davvero positive, che descriverei come un punto di svolta, se non fosse stato per la risposta di Hamas".
Hamas avrebbe insistito affinché i negoziati per un cessate il fuoco permanente iniziassero lo stesso giorno del prossimo rilascio di ostaggi e prigionieri palestinesi. Secondo Al Jazeera, Hamas ha anche chiesto che, una volta approvato l'accordo, i valichi di frontiera verso Gaza venissero aperti, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari prima del rilascio di Edan Alexander e dei corpi di quattro ostaggi. Inoltre, il gruppo ha chiesto la rimozione dei posti di blocco lungo il corridoio di Netzarim e l'ingresso senza restrizioni per i residenti di Gaza che tornano dall'estero attraverso il valico di Rafah.
"Abbiamo trascorso parecchio tempo a parlare di una proposta di ponte che avrebbe visto il rilascio di cinque ostaggi vivi, tra cui Edan Alexander, e anche, tra l'altro, il rilascio di un numero considerevole di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane", ha detto Witkoff. "Pensavo che la proposta fosse convincente: gli israeliani ne erano stati informati e avvisati in anticipo". "C'è un'opportunità per Hamas, ma si sta esaurendo rapidamente", ha continuato Witkoff. " Con quello che è successo ieri con gli Houthi, ciò che è successo con il nostro ordine di attacco, incoraggerei Hamas a diventare molto più ragionevole di quanto non sia stato finora".
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha scoperto un nascondiglio di armi nel campo profughi di Nur Shams, fuori Tulkarem, nella Cisgiordania settentrionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando che sono state rinvenute diverse borse contenenti armi, una delle quali conteneva anche un giubbotto con la scritta 'Unrwa'. Le armi confiscate sono state consegnate alle forze di sicurezza per ulteriori indagini.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".