Brogli. Prima di oggi lo aveva denunciato più volte solo Silvio Berlusconi. Prima di oggi si era sospettato ma mai provato solo per quello che fu definito lo “strano risultato” delle Politiche del 2006, vinte dal centrosinistra per soli 24mila voti (e sotto accusa finì proprio l’uscente governo Berlusconi). Oggi a sostenere che le elezioni europee del 25 maggio sono state truccate è il blog di Beppe Grillo, che invita a “costruire un sistema anti-broglio per vigilare in modo chiaro e controllabile sulle relazioni amicali e parentali degli scrutatori e presidenti dei seggi e permettere un controllo popolare quanto più esteso possibile tramite l’uso della tecnologia”. La replica arriva dal Pd e appare quasi facile: “La batosta elettorale ha talmente stordito Grillo che non riesce a farsene una ragione” dice il capogruppo alla Camera Roberto Speranza. “#grillofattiunaragione gli italiani tra chi voleva distruggere e chi sta cambiando verso a questo Paese hanno scelto di stare dalla parte di chi vuole costruire – aggiunge il deputato Matteo Richetti – Il 25 maggio hanno premiato chi vuole fare e non chi, invece, vuole solo urlare. Il risultato è netto. Metterlo in dubbio vuol dire solo offendere gli elettori. A volte il silenzio è d’oro”.
Il post pubblicato dal sito del leader del Movimento Cinque Stelle si intitola “Broglio sì, broglio no: la terra dei cachi” e parla di “stupro alla logica per credere” alla débacle del Movimento, proponendo l’ipotesi di “avviare una verifica del voto, soprattutto in quei seggi ‘rossi’ dove già in passato si sono verificati brogli”. Si tratta di un collage di articoli presi dal web che analizzano “la percentuale fantomatica del 41% al Pd”. A sostegno della tesi, sono pubblicati alcuni “exit poll italiani ufficiali diffusi in Gran Bretagna negli ambienti della finanza (e facilmente reperibili in rete), ma ancora vietati in Italia”. “I dati delle ore 20 sembravano confermare il sorpasso del Movimento 5 Stelle nei confronti del Pd – si legge – Nel dettaglio: M5s 29,9%, Pd, 28,8%, Forza Italia 17,2%, Lega Nord: 5,1%, Ncd 5%, L’altra Europa con Tsipras 3,8%, Fratelli d’Italia: 3,5%, Scelta Europea: 2,1%, Italia dei Valori 1,2%, Verdi 1%”. “Così alle ore 20 – prosegue – le previsioni si sono rivelate attendibili per tutti i partiti tranne M5s e Pd. Cosa è successo?!”. Secondo questo ragionamento con i presunti brogli il Pd avrebbe aumentato oltre il 12 per cento dei voti, mentre i Cinque Stelle avrebbe perso circa il 7. Secondo uno degli articoli ospitati dal blog “in una giornata come quella di ieri dove l’affluenza alle urne è stata circa del 60% e tenendo conto che gli elettori 5 Stelle per loro peculiarità vanno a votare, la perdita di 3 milioni di elettori è statisticamente molto improbabile“. “Un altro fattore di dubbio – prosegue l’articolo – nasce se analizziamo il comportamento elettorale dei cittadini in altre elezioni e lo confrontiamo con l’operato dei 5 Stelle che come noto fanno della coerenza il loro tratto distintivo”. Non bastano, si legge, “le spiegazioni degli ‘opinionisti in studio’ e della stampa Italiana, secondo cui Grillo e il Movimento 5 Stelle avrebbero perso 3 milioni di voti per questa o quell’altra motivazione più o meno credibile. Conosciamo bene questi ‘giornalai’ colpevoli di averci portato al 70esimo posto in Europa come libertà di informazione. Esortiamo i deputati 5 Stelle a farsi forza più di prima e chiedere di avviare una verifica del voto, soprattutto in quei seggi ‘rossi’ dove già in passato si sono verificati brogli”. E il link in questo caso va a un articolo de ilfattoquotidiano.it che racconta le denunce dei Cinque Stelle per le presunte irregolarità alle amministrative di Reggio Emilia.