Cinema

Ciak d’oro 2014, a La Grande Bellezza otto premi. Paolo Virzì miglior regista

Il miglior esordio dell’anno è stato giudicato quello di Valeria Golino per il solido Miele, mentre il Ciak d’Oro “Rivelazione dell’anno” è andato al sorprendente Smetto quando voglio di Sydney Sibilia, premiato anche per il miglior manifesto. Una giuria di giovani ha siglato le sue preferenze a La mafia uccide solo d’estate di Pif

di Anna Maria Pasetti

Con otto Ciak d’oro La Grande Bellezza è il trionfatore dell’edizione 2014 del premio ideato dal mensile di cinema diretto da Piera Detassis. Peccato il regista premio Oscar non fosse presente alla premiazione in quanto impegnato sul set del nuovo film, In the Future (o La giovinezza), ma il suo produttore Nicola Giuliano della Indigo Film ne è stato più che degno sostituto ritirando il premio e soprattutto confermando lo stato di salute del nostro cinema all’estero, e non solo grazie al film da lui prodotto: “Smettiamola di dire che il cinema italiano non esiste fuori dai nostri confini!” ha ammonito Giuliano reduce dai numerosi successi internazionali della pellicola di Paolo Sorrentino.

A votare l’opera come miglior film, attore protagonista, Toni Servillo, e non protagonisti, Sabrina Ferilli e Carlo Verdone, sono stati i lettori della rivista, mentre i riconoscimenti “tecnici” (scenografia, fotografia, costumi, produzione) sono stati scelti da una giuria di critici e giornalisti cinematografici.

Importanti anche i quattro Ciak d’oro conquistati dal bellissimo Il capitale umano di Paolo Virzì, il vero sfidante de La Grande Bellezza. Al regista livornese (ben presente alla serata) è andato il premio per la regia del film, votato anche per l’interpretazione femminile da protagonista alla straordinaria Valeria Bruni Tedeschi, per il montaggio e la sceneggiatura. Il miglior esordio dell’anno è stato giudicato quello di Valeria Golino per il solido Miele, mentre il Ciak d’Oro “Rivelazione dell’anno” è andato al sorprendente Smetto quando voglio di Sydney Sibilia, premiato anche per il miglior manifesto.

Una giuria di giovani ha siglato le sue preferenze a La mafia uccide solo d’estate di Pif mentre il Ciak d’Oro al “bello & invisibile” è andato a L’arte della felicità di Alessandro Rak. Dulcis in fundo, i due Superciak d’oro assegnati a Monica Bellucci reduce dal successo a Cannes de Le meraviglie di Alice Rohrwacher e a Claudio Amendola, apprezzato “esordiente” con il film La mossa del pinguino.

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