La Direzione distrettuale antimafia di Bologna indaga sui presunti brogli denunciati dal Movimento 5 stelle in due sezioni di Reggio Emilia e sulla lettera anonima ricevuta dal sindaco Pd Luca Vecchi. A rivelarlo un articolo de La Gazzetta di Reggio, dove si specifica che il procuratore Roberto Alfonso sta affrontando entrambe le questioni partendo dall’idea che i fenomeni siano legati alla comunità cutrese locale. “Le inchieste”, commenta Luigi Gaetti, vicepresidente M5S della Commissione antimafia, “confermano la serietà degli esposti presentati dalla parlamentare Maria Edera Spadoni, dei nostri rappresentanti di lista e neo consigliere comunali Alessandra Guatteri e Paola Soragni”.
La denuncia si riferisce in particolare al fatto che nelle recenti elezioni amministrative erano state segnalate presunte irregolarità: in alcune schede le preferenze sarebbero state scritte con la stessa calligrafia. Su questo punto, la Spadoni ricorda di aver “presentato agli uffici legislativi competenti un’interrogazione rivolta al Governo affinché siano controllate tutte le schede di tutti i seggi per riscontrare eventuali altre anomalie”. Le schede contestate sono 31 e si riferiscono Salvatore Scarpino e Teresa Rivetti, entrambi di origine calabresi. Un particolare che viene messo in relazione, in città, con la lettera anonima circolata a Reggio Emilia prima delle elezioni su presunti legami di parentela della moglie dell’attuale sindaco Luca Vecchi con ambiente calabresi. Missiva dal contenuto diffamatorio che aveva spinto Vecchi e sporgere querela. Ci potrebbero essere elementi che ritorno nella lettera e nella vicenda delle preferenze. Le due indagini della procura reggiana sono state segnalate alla Dda di Bologna, per approfondimenti.
Intanto il Movimento 5 Stelle rinnova la richiesta “alla presidente della Commissione Antimafia Bindi e all’ufficio di presidenza della Commissione stessa di organizzare una seduta straordinaria a Reggio Emilia, Modena e Parma”. La richiesta di organizzare un incontro a Reggio Emilia è stata avanzata da Guatteri anche all’interno dalla sotto-Commissione sulle infiltrazioni mafiose al Nord.