I magistrati onorari sono in sciopero dal 3 al 7 giugno per chiedere garanzie e tutele per il proprio lavoro. La protesta è l’ennesima di una lunga serie a fronte di una situazione che non ha mai trovato una soluzione. Sono circa 4 mila in tutta Italia e lavorano nelle procure e nei tribunali di tutto il paese al fianco di procuratori e giudici togati. Hanno funzioni minori, ma non per questo meno importanti, si occupano di centinaia di fascicoli gestendo udienze che altrimenti andrebbero ad aggravare il lavoro della magistratura ordinaria. Queste figure vivono nel precariato più totale, la loro posizione viene prorogata di anno in anno, sono completamente senza alcuna tutela: parole come contributi, malattia, maternità, ferie non appartengono al loro vocabolario. “Non vogliamo sostituirci alla magistratura ordinaria – sottolinea Monica Cavassa, procuratore onorario del tribunale di Milano -, vogliamo semplicemente che venga riconosciuto il nostro ruolo e che ci vengano garantiti gli stessi diritti che vengono garantiti agli altri dipendenti statali”. Solo a Milano una settimana di astensione dal lavoro di 65 procuratori onorari costerà ai colleghi ordinari un’extra lavoro di 120 udienze: “Ci dispiace che questa astensione ricada su di loro, ma è tempo che ci si accorga anche di noi, confidiamo che questo nuovo governo voglia affrontare la questione che è molto importante” di Alessandro Madron
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