Mi capita spesso, su questo blog e nella mia rubrica “Paesi tuoi” sul Fatto del Lunedì di lamentare la scarsa tutela di cui soffrono i nostri beni ambientali, culturali, paesaggistici. I nostri tesori troppo spesso non adeguatamente valorizzati. Tra questi, bisognerebbe includere anche persone come Riccardo Tesi. Lui e il suo organetto diatonico. Lui e il suo inesausto ricercare, dalle radici popolari della nostra musica sino all’apertura ai suoni del mondo, passando per la canzone d’autore. Riccardo Tesi è un grande musicista e ricercatore che attorno al mantice del suo organetto ha saputo creare correnti di talento, ha riunito musicisti, autori, ha contaminato generi e appartenenze. Come un artista rinascimentale ha aperto la sua bottega agli influssi più diversi, ha tessuto una rete di rapporti che ne hanno fatto qualcosa di più della sua singola personalità di artista. E infatti uno dei filoni più belli e rappresentativi della sua produzione è quello che ha costruito insieme a un gruppo di musicisti, sotto il nome di Banditaliana.
In questi giorni è uscito il nuovo disco di Banditaliana, “Maggio”, un altro tassello di un mosaico di sonorità sempre più ricco e colorato, una sapiente miscela che pesca i suoi ingredienti nella musica popolare (e di cui l’organetto suonato con sublime maestria da Tesi è un po’ l’alfiere), li contamina con il jazz, la world music, li mischia con echi di liscio, di profumi balcanici e mediorientali, li trasforma in vere e proprie canzoni con le parole e la voce di Maurizio Geri. Ho una particolare predilezione per il loro lavoro. Come scrivevo qualche tempo fa in occasione dell’uscita del loro disco precedente rappresentano un’Italia che parte dalle tradizioni per aprirsi all’incontro, al viaggio, alla contaminazione. L’Italia che non ha mai inseguito barriere invisibili o nazioni inesistenti ma si è aperta con naturalezza al Mediterraneo, sapendone trarre influenze, colori, profumi. Sapendo che ogni tradizione è già di per sé frutto di un meticciato. Siccome queste cose le ho già scritte, non indulgerò in una vera e propria recensione. Vi invito però, se non l’avete già fatto, a scoprire questo piccolo tesoro d’Italia, ascoltando il disco, ma, soprattutto, andando ad ascoltare un loro live, dove la carica energetica e l’evocatività del loro suono trova la sua espressione più suggestiva.
Loro suonano molto. Ovviamente soprattutto all’estero, dall’Australia al Canada, dalla Francia alla Germania, in importantissimi e affollatissimi festival. La solita vecchia storia del “nome propheta in patria”… Io le prossime date ve le scrivo qui sotto, poi non dite che non vi avevo avvertito.
l’8 giugno alle Grotte di Labante a Vergato (Bologna), il 22 giugno al Val Tidone Festival a Piacenza, il 27 giugno a San Gimignano (Siena),
Colonna sonora, Riccardo Tesi & Banditaliana, Scaccomatto